Sicilia futura è il nuovo soggetto che si inserisce nel quadro politico di centro sinistra dell’hinterland etneo. Il movimento è stato lanciato a Catania il 22 ottobre durante una convention organizzata alla presenza del vicesegretario del Partito democratico Lorenzo Guerini e del sottosegretario al Miur Davide Faraone. I riferimenti del gruppo – con il deputato regionale Nicola D’Agostino coordinatore regionale -, sono il Pd e il movimento Sicilia democratica. Tra gli ispiratori, il presidente di Federalaberghi Sicilia ed ex assessore della giunta Crocetta Nico Torrisi. Un’esperienza che promette cambiamenti anche nel senato cittadino dei Comuni etnei con sette consiglieri comunali che hanno ufficializzato il passaggio. «Vogliamo mettere le nostre energie al servizio di un movimento che ponga al centro della propria proposta politica i giovani e la loro voglia di non rassegnarsi», dichiarano il catanese Agatino Lanzafame, Matteo Marchese e Nunzio Santonocito di Misterbianco, Carmelo Mazzella di Pedara, Giulio Pasqualini di Tremestieri, Alfio Di Paola di Trecastagni e il consigliere della III municipalità del capoluogo etneo Antonio Fusco. Tutti under 35, per lo più provenienti da esperienze autonomiste e dal Pd e poi passati attraverso liste civiche.
«Portiamo con noi le storie di impegno sui territori: dal tema dei rifiuti alla lotta agli sprechi nelle pubbliche amministrazioni, dalla legalità alle battaglie per la sicurezza, tanto in centro quanto nelle periferie», dicono i nuovi esponenti del gruppo. I sette consiglieri si sono distinti nei rispettivi territori per avere intrapreso battaglie anche contrastanti agli orientamenti del loro gruppo. Come Marchese, che dice: «Ho lottato a fianco del sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo contro la discarica di Tiritì, nonostante fossi all’opposizione». Una valutazione degli eventi caso per caso che, invece, vede il consigliere opporsi al primo cittadino sull’ingresso a pagamento per il nuovo impianto sportivo della città. «Sono riuscito a convincere il sindaco della necessità di rendere gratuito l’accesso al campo e alla pista di atletica, ma il successo purtroppo è durato solo un anno», racconta il consigliere. Che dice di aver scelto Sicilia Futura perché «si propone innanzitutto di coinvolgere in prima linea chi, con coraggio, continua ad investire, a studiare, a spendere le proprie energie per cambiare la Sicilia».
«Non mi sono mai tirato indietro nel prendere posizioni diverse da quelle della maggioranza di cui faccio parte, per andare incontro alle necessità dei cittadini. Adesso potrò farlo anche meglio», dice Carmelo Mazzella, consigliere a Pedara. E racconta di come «ancora oggi cerco di convincere l’amministrazione della necessità di prendere scelte sulla viabilità che siano attinenti alle necessità dei commercianti». Un approccio che condivide con il consigliere catanese Agatino Lanzafame. L’ormai ex esponente della lista Con Bianco per Catania, infatti, ha espresso opinioni diverse da quelle delle maggioranza su diversi temi, dagli sprechi per le consulenze della società partecipata Sostare al suggerimento di abbassare le rette degli asili nido. «Ogni tanto – sorride Lanzafame – ci siamo guadagnati l’etichetta di rompiscatole, ma la cosa non sembra preoccupare troppo Torrisi e D’Agostino». E per incidere di più nei rispettivi territori, promettono: «Continueremo a dire la nostra e lo faremo coinvolgendo i tanti amministratori che hanno intrapreso il percorso di Sicilia Futura».
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