Un’ulteriore riduzione della pressione dell’acqua per consentire un maggiore risparmio della risorsa idrica a Palermo. È la soluzione approvata, su proposta dell’Amap, dalla Cabina di regia regionale sull’emergenza idrica nella riunione che si è conclusa ieri in tarda serata. Un piano che, comunque, si adatterà alla capacità di distribuzione della rete in città, con l’ipotesi eventuale di avviare, a partire da lunedì 5 agosto, una seconda fase sperimentale con la riduzione oraria in alcuni quartieri. Sarà sempre preservata la zona centrale della città, nella quale sono presenti ospedali, caserme, uffici pubblici civili e militari, case di cura e strutture ricettive. Nel frattempo, fanno sapere dalla Regione, proseguiranno gli interventi in corso per il reperimento di nuovi pozzi e l’eliminazione delle perdite.
Nei giorni scorsi si era alzata l’asticella della tensione tra l’Amap – Azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo – e la Regione. Colpa di alcune voci, poi smentite, che attribuivano alla società la scelta di volere avviare il razionamento dell’acqua nel capoluogo siciliano. Scenario che aveva mandato su tutte le furie il presidente della Regione Renato Schifani, tanto da prospettare l’ipotesi della sostituzione dell’amministratore delegato dell’azienda.
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