Si riaccendono le indagini sulla morte di un 16enne Ipotesi di un contatto tra la moto con altro mezzo

Oltre un anno e mezzo dopo l’incidente che ne causò la morte, avvenuta dopo 12 giorni di ricovero in ospedale, sul caso del 16enne Graziano Scaminaci Giulio vengono riaccesi i riflettori. Il motivo sta nei contenuti di una perizia disposta dalla procura di Enna per determinare cosa causò la perdita di controllo della moto su cui viaggiava il giovane. 

Per il consulente dei magistrati ennesi, il giovane non sarebbe stato sotto effetto di sostanze stupefacenti né di alcol e neanche avrebbe viaggiato ad alta la velocità. Il ciclomotore si sarebbe trovato a circa 45 chilometri orari quando per il 16enne sarebbe stato costretto a effettuare una brusca manovra, che lo avrebbe portato su un tratto di erba e poi a scivolare fino a sbattere contro un muretto. L’incidente avvenne il 7 settembre 2020 sulla statale 120 Nicosia-Troina. Il giovane stava viaggiando in direzione di Cerami, quando in pieno rettilineo e poco prima di una curva cadde a terra. 

L’ipotesi sostenuta dall’avvocato Mario Consentino, e rafforzata dai contenuti della perizia, è che la vittima possa essere entrata in contatto con un altro mezzo. Il tentativo disperato di riprendere la guida della moto, inoltre, porterebbe a escludere l’ipotesi di un malore. Per tutti questi motivi, la madre e il fratello del ragazzo chiedono a chiunque avesse informazioni sull’accaduto di farsi avanti e rivolgersi alle forze dell’ordine.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo

Nessun patto con Cosa nostra, o meglio «appare quantomai illogico ammettere che il patto sia stato certamente stipulato». Parlano chiaro le 54 pagine di motivazioni con cui la corte di Cassazione, sesta sezione penale, respinge il ricorso del procuratore generale della corte d’Appello di Catania contro l’assoluzione di Raffaele Lombardo nell’ambito del processo che lo […]

Diventa definitiva l’assoluzione per l’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e di corruzione elettorale aggravata dall’avere favorito la mafia. I giudici della sesta sezione della Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Catania confermando la sentenza del gennaio 2022 che, nell’appello bis, aveva già assolto […]