Entrato nelle funzioni stamattina con una cerimonia informale, Recca parla della sua Università e svela qualche nome della nuova squadra di governo
Si è insediato il nuovo rettore
«Sono molto contento di essere qui con il pro-rettore Pioletti. L’impegno è quello di portare avanti le idee espresse nel mio programma integrato con il documento firmato con lo stesso Pioletti». Sono queste le prime parole di Recca nel giorno del suo insediamento al rettorato.
Una cerimonia informale ha salutato il nuovo Rettore fin dal suo arrivo in piazza Università, dove diverse persone lo hanno aspettato per i saluti e le congratulazioni. Un clima di festa e di rilassatezza ha caratterizzato la mattinata nel palazzo centrale dell’Università, non solo per festeggiare l’arrivo di Recca ma anche per inaugurare quello che da tutti è stato definito un nuovo ciclo di rinnovamento all’interno dell’università di Catania.
In occasione dell’insediamento, Recca e Pioletti hanno accolto chiunque volesse parlare con loro, docenti, studenti e personale tecnico che ha affollato i corridoi del rettorato fin dalle 8,30.
In conferenza stampa, subito dopo la consueta riunione con il quadro dirigenziale, il neo Magnifico ha sottolineato il dispiacere causato dalla notizia di un ricorso e due esposti presentati al Ministero per la presunta illegittimità dell’elezione. Questi fatti hanno prodotto un ritardo nella firma del ministro Mussi sul decreto di nomina. Firma che, così com’è stato comunque assicurato dal Ministero, arriverà in giornata. Sul fatto, avvenuto appena 48 ore fa, Recca commenta: «Sono dispiaciuto sul piano umano e di convivenza all’interno dell’Ateneo. Convivenza – conclude – che deve tornare ad essere di altissimo livello».
Sul suo progetto per il futuro, Recca parla di «un’ Università dove ci sia un maggiore rispetto delle regole, che veda il Rettore come un coordinatore, un supervisore delle attività dell’Ateneo e non come un commissario e che veda sempre al centro l’interesse per gli studenti».
Perché non rimanga una frase vuota, abbiamo chiesto al neo-Rettore cosa significa concretamente tenere al centro dell’interesse sempre lo studente. «Appare chiaro dal lavoro fatto – precisa Recca – che il nuovo rettore sarà meno impegnato pubblicamente, ma più da desk. Un rettore che si occupi, attraverso un contatto continuo con gli organi relativi alla didattica, della partecipazione dei professori e degli studenti, che si interfacci continuamente con i presidi e con le facoltà. Tutto questo – conclude il Magnifico – per fare in modo che si rifletta sull’attivazione di corsi di studio che non possono essere sostenuti, che rivaluti il lavoro fatto fino ad ora, che lo metta in discussione ed eventualmente apporti miglioramenti sia nel numero dei corsi di studio sia nei curriculum. Un rettore che abbia sempre la porta aperta per il ricevimento degli studenti, così com’è sempre avvenuto quando ero preside di Ingegneria».
Sui componenti della nuova squadra di governo Recca si mantiene piuttosto abbottonato: «Per questioni di rispetto istituzionale – dichiara – nei confronti del senato accademico e del consiglio d’amministrazione, li renderò noti giorno 7 e giorno 9 (date delle riunioni dei rispettivi organi, ndr), ma saranno nomi prestigiosi del mondo accademico». I nomi certi al momento sono quelli di Enrico Rizzarelli, già rettore prima di Latteri, che prenderà la presidenza della Scuola Superiore di Eccellenza; Pino Cozzo, ex preside di Ingegneria, avrà la delega alla Didattica per «la sua grande attenzione alle esigenze degli studenti e alla programmazione» come dichiara lo stesso Recca; Carlo Vicarelli, che dall’ufficio elettorale passerà a condurre la segreteria del rettorato al posto di Milena Fallica, e Portoghese che sostituirà l’attuale Direttore amministrativo Nino Domina, prossimo alla pensione.
Recca, che non ha voluto tenere la conferenza stampa nella sala del Rettore per rispetto istituzionale, visto il ritardo del decreto di nomina per i fatti che abbiamo accennato, conclude con una promessa: «cercheremo di risolvere le controversie e le diatribe che possono nascere, sempre tenendo al centro l’interesse dello studente universitario, perchè sia di maggiore qualità in uscita e ci metta sempre meno tempo per superare il curriculum degli studi previsti».