L'istituto comprensivo è stato sfrattato per morosità dal comune di Catania e verrà trasferito in via Case Sante, nel quartiere Cappuccini. In una struttura, questa volta, di proprietà comunale. Preoccupati i membri del Gapa che insieme al comitato delle mamme della Doria hanno lottato tanti anni per non fare chiudere la scuola. La preside rassicura, però, sul prosieguo di tutte le attività. «Anche perché se così non fosse, succederebbe la guerra», afferma
Sfratto definitivo per l’istituto Andrea Doria La preside: «Le attività saranno garantite»
Si è concluso con il trasferimento il calvario dellistituto comprensivo Andrea Doria nel quartiere di San Cristoforo a Catania. Dopo i tanti annunci di sfratto dalla struttura di proprietà delle suore orsoline, sempre rientrati, è arrivata la data definitiva. «Entro il prossimo due luglio la scuola Andrea Doria da via Cordai 55 si trasferisce nel nuovissimo plesso di via Case Sante». A comunicarlo è il comune di Catania che ha sempre avuto problemi di morosità nei confronti delle suore proprietarie dello stabile. Una serie di accordi mai rispettati da parte dellamministrazione hanno spinto all’esasperazione la proprietà che ha alla fine fatto valere i propri diritti, seppur a discapito dei bambini e delle loro attività, ma anche dei loro genitori che nella scuola Doria hanno trovato un luogo dove incontrarsi e svolgere laboratori.
Lobiettivo dellamministrazione del sindaco Raffaele Stancanelli è semplice: «Realizzare un ulteriore contenimento dei costi dei fitti passivi». I nuovi locali sono infatti di proprietà comunale, e non solo assicureranno ai ragazzi il diritto allo studio, ma essendo di nuova costruzione «sono anche più sicuri», assicurano dal Comune.
Bambini e insegnanti lasceranno quindi il quartiere San Cristoforo per trasferirsi ai Cappuccini, a poche centinaia di metri. Ma sui tempi del trasferimento la preside Maria Angela Santangelo si mostra più cauta. «Non si tratta di spostare banchi e cattedre, ma del trasloco di una scuola con un archivio di 30 anni», dice. Un trasferimento, quindi che non può essere fatto da un giorno allaltro, soprattutto in questo periodo di scrutini dopo la fine delle attività scolastiche. «E poi aggiunge – bisogna anche organizzare un progetto per migliorare la qualità della vita dei nostri studenti».
Preoccupati delle conseguenze dello sfratto i membri del Gapa Giovani Assolutamente per agire, che tanto si sono battuti, insieme al comitato delle mamme della Doria, perché la scuola non lasciasse via Cordai. «Siamo inquieti per le tante attività che eravamo riusciti ad avviare e che non sappiamo se verranno riproposte nel nuovo plesso», dice Giovanni Caruso, fondatore del Gapa. E sul comitato delle mamme, che nel 2007 hanno anche occupato la scuola, ammette con una certa amarezza: «Non si è fatto sentire nessuno, non so dove siano adesso».
Non ha dubbi, invece, la preside sul proseguimento, nel nuovo plesso, di tutte le attività che la scuola Doria già offriva ai suoi 120 studenti nei tre ordini di insegnamento. «Sarà tutto garantito, anche perché se così non fosse, succederebbe la guerra», avverte la preside Santangelo.
[Foto di Google maps]