Presentati i tre dossier su Presley, Morrison e Lennon alla Libreria Megastorie di Catania. Pagine di un passato che si ripete anche oggi tra trasgressione e servizi segreti- Tre pericolosi sovversivi di Paolo Zaccagnini
Sfogliando i giganti della musica
“Far venire dei dubbi ai lettori”: è questo l’obiettivo di Piero d’Oro, editore della casa editrice Selene, che insieme al critico musicale Roberto Milone ed al musicologo Dario Miozzi ha presentato i tre dossier della collana “Distorsioni” nei locali della libreria Megastorie di Catania.
Dubbi scaturiti da una visione non convenzionale, come ha detto Miozzi, perchè facenti parte di quella controcultura avversa alla globalizzazione e che ha fatto tanta paura ai politici, all’FBI e addirittura al Presidente americano Nixon.
Così, i tre libri (Un ribelle senza causa di Eddie Spinazzi su Presley, Dimmi la verità. Il Watergate del rocknroll di Jon Wienner su Lennon e I giorni del caos di John Delmonico su Morrison) vogliono rappresentare quello stato d’animo, quel movimento incontrollabile e quegli atteggiamenti che nell’America degli anni ’60-’70 esplodevano in contrasto con una popolazione ancora per certi versi bigotta.
L’importanza della documentazione dell’FBI riportata nei dossier, ha proseguito Miozzi, è il criptaggio dei vari documenti. Da quelli, secondo le parole del musicologo, si evidenzia la testimonianza storica della documentazione che ritrae le biografie dei tre musicisti ma allo stesso tempo la loro inutilità. Alcuni casi per tutti: il viaggio di Morrison ai Caraibi dichiara la fuga del cantante dei Doors dai servizi segreti anziché un momento di relax; l’opposizione di Richard Nixon nei confronti di Lennon poichè l’ex Beatle parlava ai giovani e li invitava a votare contro la guerra, minacciando la sua vittoria alle presidenziali. Insomma, si è notata l’incapacità da parte degli Stati Uniti d’America di trovare un’azione coerente e proporzionata ai grandi temi di quel tempo.
Così i tre testi vogliono proporre uno spaccato da un punto di vista sociologico, politico ed ideologico da mostrare alle giovani generazioni.
Roberto Milone si è soffermato brevemente sulla vita e le opere musicali dei tre giganti della musica, come li ha voluti definire. Soprattutto ha voluto evidenziare il significato dei testi delle varie canzoni soffermandosi su “The End” dei Doors o “Power to the people” di John Lennon per non dimenticare i contrasti sorti per il solo fatto che le canzoni di Elvis Presley abbiano miscelato la musica nera a quella folk americana definendo il tutto pericoloso dall’establishment americano.
Prima del termine dell’incontro, la parola è passata a Piero d’Oro che ha aggiunto ai tratti sociologici già delineati nei precedenti interventi l’integralismo religioso dalla matrice incerta che aleggiava sui brani dei tre artisti e la lotta per il controllo sociale e del potere. Importante – ha detto d’Oro – come Wienner abbia portato avanti per 14 anni una causa nei confronti dell’FBI, di George Bush, Bill Clinton e diversi agenti speciali poichè gli avrebbero vietato l’accesso al dossier di Lennon. Così – ha concluso Piero d’Oro – quello che è successo ieri continua ad accadere oggi, facendo riferimento anche ai fatti accaduti in Iraq e in Afghanistan e all’arresto dell’Imam di Milano da parte dei servizi segreti americani.