Una donna di 36 anni, residente nel Messinese, che aveva partorito nell’ospedale di Patti con un cesareo, è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Cannizzaro di Catania per una setticemia avanzata. Il trasferimento nel nosocomio etneo si è reso necessario per l’infezione. A rendere nota la vicenda è stato l’avvocato Massimiliano Fabio, il […]
Setticemia dopo parto cesareo nel Messinese. La denuncia dei familiari: «Verificare negligenze dei sanitari»
Una donna di 36 anni, residente nel Messinese, che aveva partorito nell’ospedale di Patti con un cesareo, è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Cannizzaro di Catania per una setticemia avanzata. Il trasferimento nel nosocomio etneo si è reso necessario per l’infezione. A rendere nota la vicenda è stato l’avvocato Massimiliano Fabio, il legale a cui si sono rivolti i familiari della 36enne per presentare una denuncia alla procura di Patti per chiedere che si faccia «chiarezza sulle varie fasi del ricovero nell’ospedale» del Messinese e per «accertare se si siano verificate delle situazioni di negligenza da parte del personale sanitario del presidio».
«Abbiamo anche chiesto – ha detto l’avvocato – il sequestro delle cartelle cliniche relative ai giorni in cui la donna è stata ricoverata nell’ospedale di Patti. Sappiamo che le indagini sono state avviate e a giorni nomineremo un nostro consulente. Secondo la nostra tesi – ha aggiunto – ci sono evidenti profili di responsabilità da parte dei sanitari dell’ospedale di Patti, sia nel ritardo del parto che nella gestione della paziente e nella cura della setticemia che è degenerata. Ci pare assurdo che nel 2023, in condizioni di salute ottimali, si possa ancora rischiare la vita per un parto».