Il consigliere comunale del Pd, Lanfranco Zappalà, presenterà una proposta che mira a colmare la mancanza di una politica integrata sul turismo. L'idea è destinare i quasi 300mila euro annui pagati dai visitatori in transito a Catania per creare un circuito con box informativi, sito internet da cui scaricare i percorsi turistici, cartellonistica e guide. Stringendo convenzioni anche con i commercianti. «Creeremmo anche posti di lavoro per i giovani», spiega. Il progetto aspetta il via libera degli uffici tecnici
«Servizi ai turisti con la tassa di soggiorno» Fino ad ora usata per la festa di Sant’Agata
Investire la tassa di soggiorno pagata da chi visita Catania in servizi destinati agli stessi turisti. Una somma che oscilla tra 250 e 300 mila euro all’anno e che al momento viene in gran parte destinata alle spese per la festa di Sant’Agata. La proposta arriva dal consigliere comunale del Partito Democratico, Lanfranco Zappalà. «In città manca una politica sul turismo, serve fare rete tra i vari enti coinvolti e offrire al visitatore un punto di riferimento unico», spiega. Da qui l’idea di creare punti informativi in luoghi strategici: il porto, l’aeroporto, la stazione, piazza Duomo e piazza Università.
Il progetto ha già un nome, Catania City, ma attende il parere tecnico degli uffici comunali che ne verificheranno la realizzabilità. Zappalà è fiducioso e pensa già al percorso che seguirà la proposta, oggetto di opportuna delibera: esame delle commissioni Bilancio e Turismo e discussione in consiglio comunale. Nei box informativi il turista avrebbe a disposizione computer, piantine e brochure. In più il piano prevede la collocazione di cartelloni informativi, la creazione di un sito web che faccia sintesi dei possibili percorsi turistici della città, scaricabili sugli smartphone sotto forma di mappe. Per finire con la formazione di guide disponibili al di fuori degli orari poco flessibili dei dipendenti comunali.
Tutto questo passerebbe attraverso l’esternalizzazione del servizio ad una società privata con gara d’appalto. «Così creeremmo anche posti di lavoro per giovani e un ponte con il settore commerciale – sottolinea il consigliere – I turisti potrebbero infatti ricevere consigli per la passeggiata in centro, per ristoranti, souvenir, prodotti tipici. Si attiverebbero in questo senso convenzioni con il tessuto commerciale che si trasforma in una offerta di sicura circolazione dell’economia».