Sergio Lima (Sel): “A Palermo serve democrazia”

“Quello che è mancato alla città è la partecipazione democratica dei palermitani”. Ne è convinto Sergio Lima, coordinatore provinciale di Sel, (Sinistra, ecologia e libertà) e candidato alla presidenza dell’ottava circoscrizione di Palermo (Politeama – Libertà – Montepellegrino – Malaspina-Palagonia).
Cosa vuol dire che è mancata la partecipazione democratica?
“Negli ultimi dieci anni, Cammarata e la sua cricca, hanno gestito la città come un bene proprio. E i risultati si vedono. Adesso la gente chiede una svolta. Ma una svolta vera e radicale potrà esserci solo se i cittadini si impegneranno in prima persona nelle scelte che riguardano Palermo. La città deve essere considerata un bene comune, che interessa tutti. Un’aiuola disastrata è un problema di ogni palermitano e così via fino alle cose più importanti”.
E come si può fare?
“Gli strumenti ci sono. Solo che nessuno ha mai voluto usarli perché è convenuto tenere fuori la gente dalla gestione della città. Mi riferisco ad esempio, ai referendum e alle proposte di delibere popolari e alle consulte permanenti. Tutti strumenti previsti dalla legge che io intendo mettere in pratica. Per questo sono stato felice di candidarmi alla presidenza dell’ottava circoscrizione, è da lì che si possono aprire le istituzioni ai cittadini. Tra l’altro l’ottava è particolarmente importante per le sue dimensioni: 120 mila abitanti che possono fare la differenza”.
Sel ha presentato una lista, per il consiglio comunale (PALERMO PER FERRANDELLI CON VENDOLA). Ce la farà a superare il 5%?
“Sono convinto che i voti si contino all’indomani delle elezioni. Le condizioni ci sono tutte, in ogni caso penso che i risultati confermeranno la validità della nostra operazione politica. Vorrei precisare, poi, che in questa lista non tutti sono di Sel, magari sono simpatizzanti, ma non hanno la tessera. Penso per esempio a Titti De Simone. Il punto è proprio questo: noi abbiamo scelto persone valide al di là della tessera politica. E questo ci premierà”.
Palermo è pronta per una svolta a sinistra?
“Palermo è pronta per una svolta, la chiede con forza. E questa svolta può essere rappresentata benissimo dalla coalizione che appoggia Fabrizio Ferrandelli. Perché è una coalizione che ha presentato un progetto di cambiamento e che assegnerà i ruoli chiave a persone competenti. Cosa, questa che è sempre mancata”.
Non può negare, però, che il percorso che ha portato Sel ad appoggiare Ferrandelli è stato alquanto travagliato...
“Guardi, questa cosa del travaglio di Sel, è una leggenda metropolitana. C’è stata una riunione dopo le primarie e su 70 voanti solo in tre si sono detti contrari all’appoggio a Ferrandelli e tre si sono astenuti. Non vedo il problema. Abbiamo fatto una scelta politica. Prima ci siamo battuti per una soluzione che vedesse unito tutto il centrosinistra, poi, quando abbiamo realizzato che non era possibile, abbiamo scelto di rispettare i risultati delle primarie. Tutto qui”.
Primarie molto chiacchierate…
“Certo non tutto è filato liscio, ma escludo che si possa parlare di brogli”.
Ma all’indomani del 4 marzo, non ne eravate così sicuri.
“Poi è arrivato il comitato dei garanti, fatto di persone serie, che non credo avrebbero mai nascosto brogli che non hanno visto. E poi, ripeto, la nostra è stata una scelta politica. L’idea di Idv, di rompere il fronte del centrosinistra è stata pessima. Speriamo di potere recuperare”.
In che senso, alle prossime regionali?
“Certo. Tutta la Sicilia ha bisogno della sinistra unita. Di una coalizione che si faccia carico di tutte quelle battaglie che rispecchiano i nostri valori. L’acqua pubblica, ad esempio, i diritti dei più deboli, l’opposizione a progetti affaristici che deturpano l’ambiente e danneggiano la salute dei cittadini, il Muos ne è un esempio. Ma non solo”.
C’è anche il progetto del rigassificatore a ridosso della Valle dei Templi, pensava a questo?
“Se Vendola fosse stato governatore in Sicilia non lo avrebbe mai consentito. Basti pensare che è riuscito ad impedire il rigassificatore del colosso British gas a Brindisi”.
Ma Sel sarà danneggiato dall’inchiesta pugliese su Vendola?
No, perché le accuse arrivano da un pulpito inattendibile, una che era stata licenziata da Vendola, ‘Lady Asl’ la chiamano, un nome un programma…
E del Pd, cosa ci dice? Una parte di questo partito pensa che il governatore Raffaele Lombardo, dovrebbe dimettersi, un’altra parte no…
“Spero che gli amici del Pd possano trovare una sintesi e rendersi conto dell’insostenibilità di questa esperienza. Noi di Sel ci siamo sempre detti contrari all’alleanza con Lombardo, anche prima delle ultime notizie giudiziarie. La nostra posizione rimane questa. Intanto abbiamo fatto un passo avanti: un anno fa, nel Pd si parlava di alleanza con il Terzo Polo, adesso ci siamo noi e altri partiti di sinistra”.


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