Un patrimonio enorme. Quattrocento milioni di euro che, adesso, sono nelle mani dello Stato. Il maxi-sequestro operato dalla guardia di finanza di Reggio Calabria oggi non è solo un fatto calabrese. Perché riguarda Antonio Ricci, imprenditore 43enne di Bari invischiato in un filone dell’inchiesta Treni del gol sulla presunta compravendita di partite del Calcio Catania. Ricci, titolare di un impero nel settore delle scommesse online, era stato arrestato nel 2018 nell’ambito dell’operazione Galassia della procura reggina, dopo un periodo passato a nascondersi a Malta. L’Isola del Mediterraneo, del resto, è ormai nota come il paradiso del gambling. E le inchieste della magistratura lo confermano.
Ai tempi, un anno fa, a Ricci veniva contestata l’associazione mafiosa. Accusa derubricata ad associazione a delinquere semplice, fatto che però non l’ha salvato dal sequestro preventivo multimilionario eseguito oggi dalle fiamme gialle di Reggio Calabria. Per l’accusa, le mafie hanno penetrato il redditizio settore delle scommesse online: da Planetwin 365 a Betaland, passando per Enjoybet. Tutte agenzie che avrebbero usufruito dei servizi di Ricci, capace di usare siti illegali (con il dominio .com) e di schermare gli incassi fingendo di avere, anziché agenzie di scommesse, centri trasmissioni dati e punti vendita di ricariche.
«Le attività illecite – scrive la finanza calabrese – venivano perpetrate tramite le società Gvc New Ltd e, successivamente, Oia services ltd, entrambe strumentalmente con sede a Malta» ma attive in Italia. Così i finanzieri hanno ricostruito vent’anni di attività imprenditoriali e acquisizioni patrimoniali, dirette o indirette. Un impero da 400 milioni di euro divisi tra le società Oia services limited, Harvey gambling limited (già Gvc new ltd) e Wls limited, numerosi conti correnti italiani ed esteri e due fondi di tipo «Trust», radicati a Malta. Un portafoglio finanziario gigantesco, del quale non si vede ancora il fondo: le fiamme gialle calabresi fanno sapere che le indagini sono ancora in corso.
Le imprese che, per gli investigatori, fanno capo a Ricci sono ramificate in tutto il territorio nazionale. Compreso il capoluogo etneo, dove risulta tutt’ora attiva, ma autorizzata, un’agenzia legata all’universo dell’imprenditore barese. Un anno fa, l’inchiesta Galassia si intrecciò a doppio filo con il blitz Revolution bet. Quest’ultima indagine, realizzata d’intesa tra gli uffici giudiziari di diverse città d’Italia, metteva insieme i puntini di un presunto sistema di ingerenze di Cosa nostra nel settore delle scommesse sportive online e degli esercizi commerciali in cui le puntate illecite venivano raccolte. Nelle maglie dell’attività investigativa è finito anche il vicesindaco di Misterbianco Carmelo Santapaola, cugino di quelli che sono ritenuti, dalla procura di Catania, i vertici della famiglia Santapaola-Ercolano nel territorio misterbianchese: i fratelli Placenti.
Sempre di intrecci geografici si parla in riferimento all’inchiesta Treni del gol e al filone parallelo che ne è seguito. Un’indagine collaterale in cui sono coinvolti sia Antonio Ricci sia Yorgen Fenech, il magnate maltese sospettato di essere il mandante dell’assassinio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia.
Aggiornamento delle 14.30 del 18 dicembre 2019
Riceviamo e pubblichiamo da Oia Services Ltd: «In relazione al provvedimento del Tribunale delle Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, emesso nell’ambito dell’operazione c.d. “Galassia”, la Società OIA Services LTD si dichiara del tutto estranea ai fatti contestati a soggetti che non hanno alcun tipo di partecipazione nell’asset della proprietà.
Ad oggi, infatti, la Società OIA Services LTD, così come potuto accertare dalla stessa Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha sempre svolto l’attività di raccolta del settore “giochi e scommesse” nel pieno rispetto della normativa del settore. Pertanto, alcuna attività illecita può essere contestata ad OIA Services LTD che continua ad essere una società sana e di primo livello nell’ambito dei concessionari di giochi.
Il provvedimento del Tribunale delle Misure di Prevenzione, quindi, non riguarda l’attività posta in essere da OIA Services LTD che continuerà, come ha sempre fatto, ad operare nel pieno rispetto delle regole in costanza di uno spirito pienamente collaborativo con la Procura di Reggio Calabria».
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