Beni per un valore di 1,5 milioni di euro sono stati sequestrati a Giovanni Fraschilla. Il 60enne, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, è ritenuto vicino al clan Santapaola di Catania. Questa attività fa parte dell’indagine per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore. Un’indagine che ha […]
Sequestrati 1,5 milioni di beni a un 60enne vicino al clan Santapaola
Beni per un valore di 1,5 milioni di euro sono stati sequestrati a Giovanni Fraschilla. Il 60enne, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, è ritenuto vicino al clan Santapaola di Catania. Questa attività fa parte dell’indagine per una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore. Un’indagine che ha consentito di individuare diversi soggetti organici al clan Santapaola, tra gli altri: Francesco Santapaola (classe 1979), il figlio di Salvatore Santapaola che è cugino del boss Nitto Santapaola; Cesare Marletta (classe 1972), che è il cognato di Fraschilla – anche lui ritenuto vicino al clan – e Nicolò Andrea Corallo (classe 1982).
Inoltre, è anche emerso che Fraschilla ha già dei precedenti penali e di polizia per reati di grave allarme sociale. Alcuni si sono conclusi con sentenze passate in giudicato: omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e porto illegale di armi, tentata estorsione, associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falso ideologico e materiale. Le indagini patrimoniali hanno consentito di delineare la pericolosità sociale del 60enne in considerazione dei numerosi precedenti di polizia e delle condanne definitive. Poi sono state analizzate le posizioni economiche di Fraschilla e dei suoi familiari. Così sarebbero stati scoperti cespiti patrimoniali e attività commerciali oggetto di intestazione fittizia ma a lui riconducibili, acquisiti nel periodo in cui si è manifestata la sua pericolosità sociale, attraverso il reimpiego di denaro proveniente dalle attività illecite.
L’analisi dei flussi finanziari ha evidenziato una forte sperequazione tra i redditi di Fraschilla e quelli del proprio nucleo familiare e i beni, fittiziamente intestati a terzi ma comunque nella sua disponibilità. Per questo, sono stati ritenuti frutto e reimpiego dei proventi delle attività illecite. Gli investigatori hanno quindi concluso che Fraschilla abbia ricavato vantaggi economici dai traffici criminali a cui era dedito e che i beni acquisiti siano stati sottratti al circuito dell’economia legale. Nello specifico a Fraschilla sono stati sequestrati tre bar nel quartiere Nesima di Catania, una nota ludoteca e una discoteca. Sempre nello stesso quartiere del capoluogo etneo, sono stati sequestrati anche quattro immobili di una palazzina. Sequestrata anche un’impresa nel settore del noleggio dei veicoli a Giardini Naxos (in provincia di Messina). Sotto sequestro pure undici veicoli e numerosi rapporti finanziari intestati non solo a Fraschilla ma anche a terzi a lui collegati.