«Nuovi software per migliorare la competitività degli operatori turistici in maniera analitica». In poche parole, «misurare il turismo». È quanto ha ideato un gruppo di under 30 etnei che, grazie a un finanziamento del Miur, sta sviluppando un sistema capace di guidare il settore, utilizzando anche il rapporto con la Rete. Studiare il cliente (dal piccolo ristorante al sistema regionale o nazionale) e l'ambiente con il quale si rapporta per offrire ai cittadini di tutto il mondo un'offerta mirata
Seostm, alla ricerca del turismo Idea smart e rivoluzionaria made in Catania
Un progetto riconosciuto come quello con «il maggior grado di innovazione», eppure nato da un’idea semplice, mai applicata da nessuno. Così in sintesi si potrebbe riassumere il percorso di Seostm (Search engine optimization sicilian tourism marketing), associazione creata da giovani catanesi under 30 e finanziata dal ministero dell’Università e della ricerca grazie al bando Smart cities and communities and social innovation. «Tutto è nato da una domanda – racconta uno dei fondatori, Andrea Polizzi – Perché esistono agenzie di ranking che possono declassare interi Paesi e in campo turistico si deve dipendere da sistemi aleatori, come TripAdvisor?». Il problema del settore è la mancanza di dati certi sui quali basare i comportamenti che gli operatori turistici – dal piccolo albergatore a una regione o un intero sistema nazionale – dovrebbero adottare. «L’ambito turistico si basa su dati che a nostro avviso, e a quello di altri esperti, non permettono di prendere decisioni competitive», spiega Polizzi.
A fornire un valido aiuto può contribuire il seo, l’arte di analizzare i motori di ricerca per ottenere un migliore posizionamento. «Utilizzeremo nuovi software per migliorare la competitività degli operatori turistici in maniera analitica». Dalla presenza o meno sul web alla reale situazione del soggetto, dalla struttura al personale, tutto viene esaminato. Anche il posizionamento dell’operatore e come interagisce con il contesto: «Che introiti ho, quante persone occupo, qual è l’impatto sul territorio», un concetto affine a quello delle smart city. Altro elemento che contribuisce allo studio è la reputazione in Rete. «Stiamo sviluppando un motore di ricerca, lo chiamiamo piccolo google, che scandaglia il web», prosegue l’esperto di marketing. «Viene analizzato il feedback e si cerca di capire se in altri mercati si parla dell’attività in questione». Grazie all’analisi semantica – che permette anche di rispondere alle critiche – e alla ricerca in altre lingue, è possibile capire se e quale mercato estero è interessato al piccolo b&b o al grande resort. In poche parole, come direbbero i creatori, «misurare il turismo» e conseguentemente indirizzare l’offerta. Il secondo step dell’operazione, dopo lo studio preliminare, è proprio la presentazione di un report che permetterà al cliente di potenziare l’offerta.
«Il progetto è finanziato dal Miur per creare una nuova imprenditoria under 30 nelle regioni convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, ndr) e si è classificato primo», dice Polizzi, reduce dall’ottimo debutto pochi giorni fa allo Smart city exhibition 2013 di Bologna. Partito nel marzo 2012, «il gruppo è formato da giovani catanesi, tutti con skills complementari». Quelle studiate da Seostm «sono tematiche che si stanno sviluppando anche all’estero – afferma Andrea Polizzi – ma un progetto del genere, totalmente automatizzato, non è mai stato applicato». A contribuire in maniera fondamentale alla precisione dell’analisi sono anche il migliaio di nuovi indicatori che serviranno a definire in maniera mirata l’analisi. Il sigillo finale viene dalla tempistica: circa un mese per ottenere il report, in base alla complessità del soggetto, secondo le previsioni dei membri di Seostm che contano anche di fare delle previsioni quanto più vicine alla domanda reale. «Alla Regione le informazioni arrivano con un anno e mezzo di ritardo», annullando così qualsiasi tentativo di pianificazione.
[Foto di Clarita]