L'obiettivo dell'assessorato dei Servizi sociali è di mantenere in attività il servizio già esistente, sempre finanziato attraverso l'intervento comunale. Intanto si avvicina l'assegnazione in concreto degli immobili confiscati ai senzatetto del centro di Catania
Senzatetto, Comune rifinanzia il dormitorio pubblico Bando da 140mila euro, offerte entro il 12 settembre
Poco più di 140mila euro sono la base della procedura d’appalto varata ieri dal Comune di Catania per rifinanziare il dormitorio pubblico cittadino. La direzione Famiglia e politiche sociali cerca, dunque, soggetti del terzo settore interessati all’affidamento annuale del servizio previsto nell’ambito del progetto C’è sempre un tetto, già attivo in passato nella struttura Il Faro di via Stazzone, nel quartiere Cibali. I fondi sono quelli previsti dall’Azione 2 del Piano di zona 2013/2015 rivolto al distretto socio-sanitario di Catania.
«L’obiettivo è dar seguito al servizio già esistente – spiega a MeridioNews l’assessore dei Servizi sociali Giuseppe Lombardo – assicurando così un ricovero dignitoso a una cinquantina di bisognosi che già vengono aiutati dal Comune». In parallelo l’amministrazione lavora, in raccordo con il presidio leggero delle associazioni di volontariato, al piano per ricavare nuovi spazi per i senzatetto utilizzando alcuni immobili della città confiscati alla criminalità organizzata. Dei sei edifici nell’elenco della giunta, almeno quattro, assicura Lombardo, «potrebbero essere fruibili entro due mesi e destinati ai clochard del centro città».
Tenendo attivo il dormitorio pubblico, il Comune intende garantire accoglienza temporanea, in ore notturne, e per un periodo non superiore a trenta giorni non rinnovabile, a quanti si trovano in situazioni di gravi difficoltà sia personali, «sia – si legge nel provvedimento della direzione – per il forte pregiudizio da parte della comunità locale nei confronti di rom, clochard, nomadi». Il servizio dovrà essere capace di dare un tetto a 50 persone, 25 uomini e 25 donne, dalle ore 19 alle ore 7 in autunno e inverno e dalle ore 20 alle ore 7 in primavera ed estate.
L’avviso di indagine di mercato pubblicato dal Comune prevede, inoltre, che la sede individuata dai privati dovrà ricadere in centro città o comunque essere ben collegata dal trasporto pubblico, rispettare gli standard di sicurezza e di igiene. L’edificio dovrà essere una normale abitazione oppure fatto di «centri collettivi di piccole e medie dimensioni, con locali separati per i due sessi». Nelle camere non più di tre persone, con una cubatura minima di 20 metri quadrati. Altri requisiti sono dettagli nel dettaglio dal bando emanato dall’ente. Il termine per la presentazione delle offerte economiche è il prossimo 12 settembre, ore 12.