Condannato a 21 anni di carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. È questo l’esito del processo – con il dispositivo letto nella tarda mattinata di oggi – sulla vicenda di Simona Floridia, la 17enne scomparsa da Caltagirone il 16 settembre del 1992 e il cui corpo non è stato mai ritrovato. Unico imputato Andrea Bellia, che si è sempre detto innocente. Il processo, davanti la corte d’assise, è stato riaperto dopo una prima archiviazione del fascicolo. A fine 2022 i magistrati, con l’accusa rappresentata in aula dalle magistrate Samuela Lo martire e Natalia Carrozzo, aveva chiesto la condanna a 24 anni di carcere sottolineando l’atteggiamento di «chiusura e ostilità» da parte dell’imputato. Il pronunciamento di una condanna all’ergastolo era stata avanzata dall’avvocato Giuseppe Fiorito come rappresentante dei genitori, nella qualità di parti civili. L’avvocata Pilar Castiglia che difende Bellia insieme al collega Antonio Ingroia aveva chiesto, invece, l’assoluzione del proprio assistito.
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