Sei morti in due giorni sulle strade siciliane: fatalità o la gente non ha più nemmeno i soldi per cambiare le gomme delle auto?

Il dubbio è che molte famiglie siciliane non abbiano più la possibilità economica di mettere in sicurezza le proprie automobili

Automobili che sbandano e finiscono fuori strada. Altre automobili che volano dai ponti. Incidenti automobilistici a catena, sulle strade siciliane, negli ultimi giorni. Sei morti nelle ultime 48 ore, raccontano le cronache.

Davanti a tanti incidenti, avvenuti tutti nelle strade statali e a scorrimento veloce dell’Isola, una domanda sorge spontanea: sono tutti frutto del caso, o c’è da chiedersi se, in questi fatti, abbia una parte la mancata manutenzione?

Quando parliamo di manutenzione ci riferiamo alle strade, ma anche ai mezzi, cioè alle automobili.

Le strade siciliane – questo va da sé – sono messe malissimo. In questo caso parliamo di strade a scorrimento veloce e strade statali. Sappiamo tutti che, in Sicilia, sia nelle prime, sia – soprattutto – nelle seconde la manutenzione lascia molto a desiderare. Anzi, non è esagerato affermare che, nelle strade statali la manutenzione è un optional.

Ma, rispetto al passato, la novità, vista la ristrettezza dei tempi, riguarda le autovetture. Il carburante costa tanto: quasi 2 euro al litro. Ma, anche in Sicilia – regione dove la crisi morde di più che in altre parti d’Italia – le automobili si continuano ad usare. Sia in città, sia negli spostamenti di media distanza.

Siamo sicuri che tutti, in Sicilia, rispettano le norme di sicurezza? La domanda non è peregrina.

Oggi, per tante famiglie, soldi in tasca ce ne sono pochi. Pochissimi. E non è detto che bestino per cambiare le gomme a un’autovettura. O per effettuare i controlli.

Esageriamo? Ce lo auguriamo. Il nostro è solo un interrogativo. Una domanda che ci poniamo davanti alle strade statali siciliane mal tenute per definizione. E davanti a tanti incidenti. Speriamo di sbagliarci. Perché sarebbe veramente brutto ammettere che in auto, tanta gente, viaggia in condizioni di carente sicurezza perché non ha i soldi per cambiare le gomme e per effettuare i controlli.

In questo caso, la repressione non serve. Si dovrebbe cercare di fare entrare un po’ di reddito in più alle famiglie invece di pensare a nuove contravvenzioni.


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