Il tecnico detta le linee guida alla vigilia del ritorno delle semifinali playoff. In virtù del pari maturato all'andata e del miglior piazzamento in classifica , al Palermo basterà non perdere per accedere in finale. Si giocherà in un Barbera pieno
Secondo atto con il Venezia, i rosa favoriti Stellone: «Ma noi non dovremo fare calcoli»
Lo diceva spesso Delio Rossi, durante le conferenze stampa, quando era alla guida del Palermo: una squadra che ha a disposizione più risultati vince solo se gioca per vincere. Se gioca per pareggiare perde. È una massima da cui deve trarre insegnamento il Palermo che si trova esattamente nelle condizioni a cui faceva riferimento il tecnico di Rimini. Ai rosanero, impegnati domani al Barbera (fischio di inizio alle 18.30) contro il Venezia nel ritorno delle semifinali playoff, basterà non perdere per accedere alla finale ma gli uomini di Stellone commetterebbero un grave errore se, dopo l’1-1 maturato nella sfida di andata giocata al Penzo mercoledì sera, decidessero di speculare sulla situazione di vantaggio determinata dal risultato e contestualmente dal miglior piazzamento in classifica nella stagione regolare.
Guai a fare calcoli, insomma. Il Palermo deve giocare per vincere anche perché ne ha le possibilità facendo leva, ad esempio, su una cifra tecnica superiore rispetto a quella della formazione guidata da Pippo Inzaghi. È chiaro, però, che giocare per vincere non significa gettarsi allo sbaraglio alla ricerca del gol. È vero che un atteggiamento remissivo potrebbe essere pagato a caro prezzo (e nel calcio, gli episodi possono fare la differenza anche all’ultimo secondo) ma è altrettanto vero che i padroni di casa domani non hanno la necessità di andare all’arrembaggio esponendosi peraltro al rischio delle ripartenze, principale punto di forza dei lagunari. Parola d’ordine: equilibrio. Chiave vincente di una partita che, soprattutto per il Palermo, avrà i crismi di un vero e proprio esame di maturità. Più delicato rispetto ad altre prove specialmente dal punto di vista psicologico in relazione alla gestione della gara e al tipo di risposte che riuscirà a dare la squadra in uno stadio pieno. Nel match con il Cesena coinciso con il record stagionale di presenze (ma il primato di 23.207 spettatori registrato in occasione della sfida con i romagnoli domani potrebbe essere superato come suggerisce la quota di 17 mila biglietti emessi raggiunta ieri pomeriggio) i rosa furono un po’ schiacciati dal peso delle aspettative esercitato dal bagno di folla.
Domani succederà la stessa cosa? «Il pubblico può mettere paura solo se una squadra è reduce da una serie di risultati negativi e non è il caso del match di domani – ha sottolineato il tecnico Stellone nel corso della conferenza stampa odierna al Barbera – la gente verrà a supportarci e potrà essere la nostra arma in più anche nelle gare successive. Che tipo di partita imposteremo? Non dovremo fare calcoli. Bisogna capire i momenti della partita, sapere quando è giusto osare, rifiatare o attaccare. Scendere in campo facendo leva sul fatto che abbiamo due risultati su tre a nostro favore sarebbe un grande errore. Dobbiamo giocare per vincere mantenendo, però, un certo equilibrio. Il Venezia cercherà di restare attaccato alla partita tentando poi di colpire e questo noi non dovremo permetterlo. Il nostro obiettivo, al di là dell’impostazione e dello sviluppo della partita, è quello di segnare ed evitare di vivere situazioni rischiose nella porzione finale del match». Il tecnico cambierà qualche interprete rispetto alla gara di andata. E al di là delle scelte, condivise o meno da Zamparini (il patron, che giovedì è stato in città con alcuni soci esteri per affari extracalcistici e che oggi compie 77 anni, non ha approvato le esclusioni dal primo minuto a Venezia di Coronado e Nestorovski), bisogna capire se ci sarà una continuità a livello tattico.
Anche se il 4-4-2 con Rolando titolare è un’opzione da non escludere a priori, l’impressione è che Stellone confermerà domani il 4-3-1-2. Coronado, entrato al Penzo a partita in corso e intenzionato ad esorcizzare i fantasmi del rigore sbagliato con il Cesena e della clamorosa palla-gol sciupata mercoledì, dovrebbe prendere il posto di Trajkovski sulla trequarti a supporto di La Gumina (attaccante in questo momento insostituibile) e Moreo. Destinato nuovamente alla panchina, dunque, Nestorovski. Rispetto alla sfida dell’andata, inoltre, è probabile l’avvicendamento Fiordilino-Gnahoré nella cerniera a tre di centrocampo completata da Murawski e Jajalo. In difesa sono arruolabili anche Struna (che a proposito della sfida di andata ha raggiunto il gruppo direttamente in Veneto assieme a Chochev alla vigilia della gara) e Dawidowicz (rientrato ieri in sede dopo gli impegni con la Nazionale polacca), ma come centrali della linea a quattro restano in pole-position Bellusci e Rajkovic. Il piano d’azione è stato messo a punto questo pomeriggio al Barbera durante la rifinitura, secondo allenamento in sede in vista del ritorno della semifinale playoff dopo il movimentato ritorno in città (avvenuto giovedì sera per ragioni legate all’operatività del volo privato sul quale avrebbe dovuto viaggiare la comitiva rosanero mercoledì al termine della partita) in seguito al match disputato al Penzo.