«È possibile migliorare Catania attraverso l'organizzazione dal basso». Parte da questo punto fermo l'edizione 2020 del Colafest, l'appuntamento organizzato dalle attiviste e dagli attivisti del centro popolare occupato che, dallo sgombero di giugno 2019, non ha una sede
Seconda edizione per il festival del cpo Colapesce Una tavola rotonda sui problemi sociali di Catania
Discutere di Catania partendo dai temi sociali e dalle esperienze che arricchiscono il territorio. È questo l’obiettivo del Colafest, il festiva del centro popolare occupato Colapesce che, anche senza una sede, sceglie di continuare il percorso iniziato nel 2019 per festeggiare un anno di occupazione. Ai tempi l’ex Hard rock cafè di via Cristoforo Colombo non era ancora stato sgomberato dalle forze dell’ordine (arrivate a giugno 2019) e dei locali ancora c’erano. Adesso, dopo vari tentativi di trovare un nuovo posto e qualche ulteriore sgombero, «l’attività di riqualificazione urbana e il lavoro per migliorare dal basso la nostra città», come scrivono le attiviste e gli attivisti, continua nonostante tutto. L’appuntamento è fissato per domenica 26 gennaio alle 18, al circolo Graziella Giuffrida di via Vittorio Emanuele 436.
«In un anno e mezzo abbiamo dimostrato che è possibile migliorare Catania attraverso l’organizzazione dal basso – si legge nella nota di presentazione dell’appuntamento – Colafest è un modo di intendere la città e un momento per incontrarci e confrontarci». Il tema dell’edizione 2020 è il futuro: quello del capoluogo etneo a partire dai problemi del suo tessuto sociale. A intervenire saranno Damiano Cucè (portavoce provinciale di Potere al popolo), Chiara Platania (Comunità resistente piazzetta e Cpo Colapesce), Carola Bellia (Lps, Liberi pensieri studenteschi), Aurora Trotta (via Skype, consigliera comunale di Potere al popolo a Livorno). A moderare il dibattito saranno i giornalisti catanesi Luisa Santangelo (MeridioNews) e Gianluca Reale (La Sicilia).