A sei settimane dello sgombero dellExperia, le iniziative continuano. Dopo rivendicazioni, rioccupazioni, incontri, feste popolari e attività, sembra che qualcosa si muova. Venerdì pomeriggio una delegazione del CPO ha incontrato Cosimo Aiello e Giuseppe Pignataro, rispettivamente commissario straordinario e dirigente dell'Ersu, ente assegnatario degli immobili dellex Gil
Se lErsu non va allExperia
Con il Natale alle porte, il primo segnale di apertura al dialogo è arrivato dall’Ersu, ente attualmente sotto commissariamento. In un incontro tenutosi nel primo pomeriggio di venerdì, il neo commissario Cosimo Aiello, ha ricevuto una delegazione di poche persone, dalle quali è stato messo al corrente della situazione degli immobili, partendo dall’affidamento alla Regione e all’Opera Universitaria (d.p.r. 246, comma 11), fino allo sgombero del 30 Ottobre.
Luigi Marino, del comitato di gestione dell’ Experia, Domenico Stimolo, dell’Anpi, Rosanna Fiume, del Comitato Antico Corso, Massimo Mungrino, dei Comunisti Italiani, e Luca Spataro, segretario provinciale del Pd, hanno richiesto un incontro ufficiale per verificare la disponibilità dell’Ente a cedere gli immobili dell’ex Gil. La risposta del commissario Aiello è stata laconica: «L’Ersu attualmente non possiede questi immobili, quindi non possiamo promettere niente. Il primo passo è quello di rivendicarli, successivamente possiamo valutare una richiesta di affidamento dello stesso ad un’associazione no-profit legalmente riconosciuta».
L’Ersu si è quindi impegnato a richiedere la custodia degli immobili che, solo in un secondo momento, potrà dare in gestione ad un soggetto legalmente riconosciuto. «Tale richiesta – precisa Aiello – dovrà pervenire sotto forma di progetto, il quale verrà valutato. Se il progetto verrà considerato valido e compatibile con le attività dell’Ersu, e quest’ultima è un’ipotesi probabile, lo presenterò io stesso all’attenzione del Consiglio, che dovrà decidere se concedervi o meno gli immobili con voto di maggioranza».
A voce questi locali sono stati destinati a diventare case degli studenti, un teatro, poi una mensa, ma finora nessun progetto su carta è stato realizzato. Ora, per la prima volta, qualcosa si muove. E Catania spera.