A breve l'insediamento dei nuovi rappresentanti degli studenti all'interno del Consiglio del Seminario Giuridico della facoltà di Giurisprudenza. Un organo amministrativo poco noto ma con un ruolo importante: gestire ricerca scientifica e fondi (ma entro un tetto di poche migliaia di euro). Step1 intervista i neo-eletti che concordano: "Nei gangli del potere decisionale la rappresentatività studentesca è assente"
Se gli studenti decidono solo sulla carta
E’ prevista per la fine di novembre la nomina ufficiale dei nuovi consiglieri del Seminario Giuridico di Giurisprudenza. I tre neorappresentanti – Adriano Tringali (379 voti), Marco Palermo (361 voti) e Tony Bonafede (340 voti) – affiancheranno per i prossimi due anni gli altri membri del Consiglio, composto permanentemente da tutti i professori (di ruolo e non) e da tutti i ricercatori. Il Seminario Giuridico è un organo amministrativo, competente ad approvare i programmi di ricerca scientifica, i finanziamenti richiesti per l’acquisto delle attrezzature didattico-scientifiche ed il bilancio economico. Funzioni di fondamentale importanza per la vita di ogni facoltà. Tuttavia è sufficiente che l’ammontare di una singola spesa superi il valore di venti milioni di vecchie lire perché il potere di deliberare passi alla Giunta – altro organo interno del Dipartimento, precluso agli studenti. “Si tratta della maggior parte delle spese! – precisa Adriano Tringali (Alleanza Universitaria) – Così è la Giunta ad assumere, di fatto, le decisioni più importanti. E ciò che salta all’occhio è la mancanza di una rappresentanza studentesca al suo interno. E’ necessaria una modifica del regolamento del Dipartimento, in grado di assicurare una maggiore presenza degli studenti”. Posizione condivisa anche da Tony Bonafede, sostenuto dalle associazioni universitarie di centro-destra Arcadia e Libertas. Più realista, invece, è Marco Palermo, ex consigliere di facoltà, appoggiato da una coalizione di sei associazioni universitarie sempre di centro-destra (Univis, Il confronto, Logos, Eureka, Universa e Liberademos): “La rappresentanza studentesca è fondamentale – afferma – Ma non può stravolgere nulla, trovandocisi sempre in minoranza. E’ bene sottolinearlo, affinchè non si creino aspettative eccessive. La funzione del consigliere è quella di sostenere tutti i progetti di ricerca proposti e di sottoporre all’attenzione questioni strutturali, come i disagi nelle aule-studio. Piccole cose, che però migliorano la vivibilità dell’università”. Altra questione di rilievo è la trasparenza del bilancio. “Pretendiamo di poterne prendere visione almeno una settimana prima dall’approvazione – dichiara Bonafede – e non con un solo giorno di anticipo”. “La pubblicità del bilancio è fondamentale. – aggiunge Tringali – Voglio chiederne la pubblicazione on-line, affinchè ogni singolo studente possa monitorare l’andamento delle sedute, la gestione dei fondi e persino noi consiglieri. La verbalizzazione delle presenze sarebbe infatti un incentivo a non mancare. Dovrebbe trattarsi di un problema di coscienza personale, ma la realtà è che la politica studentesca non è totalmente slegata dalla logica di quella territoriale: si tratta pur sempre del riconoscimento di un potere” “L’assenteismo era un problema anche all’interno del Consiglio di Facoltà – racconta Palermo – E’ sempre così: prima una lotta al voto; e poi non ci si presenta. Se ci si fa eleggere solo per diventare qualcuno, la questione non è più politica, ma sociologica”. Tra gli altri obiettivi comuni: il potenziamento della rete wireless della facoltà, la ristrutturazione delle aule-studio e l’installazione di una rete di telecamere a circuito chiuso, voluta per contrastare i furti di scooter e gli scippi che si consumano alle spalle di Villa Cerami. “Siamo la facoltà di Giurisprudenza – commenta amaramente Tringali – La legalità va tutelata”. Da riproporre, inoltre, “Primavera in musica”: la rassegna di eventi musicali organizzata lo scorso anno all’interno della facoltà, su proposta di Alleanza Universitaria. In comune anche qualche polemica sui presunti “giochi politici” (favori, scambi..) che si nascondono dietro ad ogni competizione elettorale. Ma è chiaro che ciascun consigliere si riferisce sempre e solo all’altro. Sta di fatto, comunque, che il centro-destra universitario ha ottenuto tutti e tre i seggi dei consiglieri entranti, lasciando fuori dal Consiglio anche Barbara Bagnaro, unica candidata del Partito Democratico.