«Scuola occupata». Dalle mamme

I problemi di alloggio per l’istituto comprensivo Andrea Doria di San Cristoforo non sono finiti. Lo sfratto esecutivo (l’ennesimo) è fissato per il 14 luglio ma le mamme, agguerritissime, non vogliono proprio saperne di lasciare l’edificio di via Cordai e da mercoledì 30 hanno occupato la scuola. Si sono barricate dentro, hanno chiuso i cancelli e non lasciano entrare nessuno. Sono determinate e pronte a tutto: «Non ce ne andiamo da qui fino a quando non sapremo che i nostri bambini potranno continuare a frequentare questa scuola, in questa via, in questo quartiere. Ci hanno preso in giro fino ad ora, adesso basta. Non ci faremo più illudere, niente più promesse e contentini. Questa volta facciamo sul serio».
 
E non risparmiano le forze, le mamme di San Cristoforo. Non temono il confronto. Venerdì scorso la vertenza si è spostata presso la Prefettura di Catania. Alla presenza del Prefetto Cancellieri le parti in causa hanno animatamente discusso le possibili soluzioni. La situazione è più complicata di quanto si possa pensare. Il Comune ha messo sul tavolo essenzialmente due proposte. La prima prevede lo smembramento della Doria e la conseguente dislocazione dei “doriani” in altre scuole, con particolare riferimento all’istituto Tempesta. Proposta puntualmente bocciata da mamme e professori: «L’assessore Maimone ci aveva detto che la preside della Tempesta gli aveva dato una disponibilità di 12 aule. Invece di aule ce ne sono solo 6 – accusa una delle mamme intervenute in Prefettura –. Dove li mettono 500 bambini?» La professoressa, Inserra dell’istituto Tempesta, conferma che le aule disponibili sono sei e aggiunge: «Non possiamo penalizzare i nostri alunni per risolvere la situazione di quelli provenienti da altre scuole. Noi non vogliamo che tutto si riduca a una guerra tra poveri».
 
La seconda proposta prevede la richiesta di rinnovo del contratto di affitto con le suore Orsoline – ricordiamo che lo sfratto è dovuto alla morosità del Comune – e il conseguente impegno, sempre da parte dal Comune, di farsi carico delle spese per la messa in sicurezza dell’edificio. «Il Comune vuole mantenere la Doria – ha detto Maimone –. Da quando mi sono insediato mi sono sempre impegnato attivamente per la scuola e ho anche presentato un progetto specifico per l’edilizia scolastica all’interno del piano strategico della città». L’assessore, messo alle corde da mamme e professori,  ha infatti tirato fuori un progetto che vedrebbe la nascita di un nuovo istituto tra via Barcellona e via Belfiore e che costerebbe al Comune circa 3.500.000 €. «Assessore – ha risposto il preside della Doria, prof. Santonocito – come può presentarci il progetto di una nuova scuola, quando non fate neanche la manutenzione in quelle che esistono già? Poche settimane fa è caduto un pezzo di tetto. Fortunatamente è successo di notte e nessuno si è fatto male. Parlate di nuovi progetti, ma noi sappiamo solo che in questa situazione non è possibile lavorare».
 
La riunione in Prefettura è finita così, con tante perplessità e tante incertezze. Le suore orsoline sembrano decise a non affittare più i locali perché ormai sono vecchi e necessitano di un’ampia ristrutturazione. Le promesse del Comune non convincono mamme e insegnanti. «Non hanno voglia di ascoltare – commenta la professoressa Platania –; non capiscono che si tratta di una realtà delicata, di un quartiere che registra un alto tasso di microcriminalità, di bambini che se non vanno a scuola prendono strade poco sicure. Perché rendergli tutto più difficile?». Le mamme, dunque, continuano a occupare. In attesa che arrivi qualche buona notizia.


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