Scuola in Sicilia: i problemi dei docenti (e degli studenti): interrogazione all’Ars di Valentina Zafarana e Vincenzo Vinciullo

L’ATTO ISPETTIVO VEDE LA FIRMA DI UN ESPONENTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE E DI UNO DEL PDL. IL COMUNIUCATO CONGIUNTO DI MARIELLA MAGGIO E PIPPO ZAPPULLA, ENTRAMBI ESPONENTI DEL PD

Mentre il Miur fornisce il prospetto sulle assunzioni dei precari della scuola, in Sicilia Movimento 5 stelle e Pdl insieme, per una volta, in difesa dei precari della scuola siciliani.

L’anomala accoppiata porta le firme della parlamentare regionale grillina, Valentina Zafarana, e del berlusconiano, Vincenzo Vinciullo, anche lui, ovviamente, parlamentare di sala d’Ercole, su un’interrogazione all’Assemblea regionale, per chiedere quali provvedimenti e azioni la Giunta di Rosario Crocetta abbia adottato nei confronti del Governo nazionale per tutelare il sistema scolastico siciliano e i docenti precari siciliani che, riconoscono i due, “ da anni, assicurano il regolare svolgimento delle lezioni nelle scuole dell’Isola e senza i quali il sistema scolastico in Sicilia sarebbe certamente destinato a crollare”.

I Ministeri della Pubblica istruzione e dell’Economia hanno fissato lo scorso 20 agosto i numeri del contingente dei docenti che, in tutto il Paese, sarà immesso in ruolo dall’1 settembre 2013, e che prevede undicimila assunzioni in totale, ma per la Sicilia solo 587 posti. Secondo il prospetto diffuso due giorni fa dal Ministero, su 584 stabilizzazioni, al 31 agosto sono state conferite 570 nomine, 201 in base al concorso ordinario e il resto dal concorso del 2012.

“E’ un numero – dice Valentina Zafarana – inferiore di oltre il 50 per cento ai posti che si sono resi liberi in seguito al pensionamento dei docenti già di ruolo. Questi posti, inoltre, andranno divisi a metà tra i vincitori dei concorsi a cattedra e i docenti precari che, da anni, si trovano nell’inferno delle graduatorie provinciali per titoli ed esami e che hanno assicurato, malgrado ciò, lo stesso, la piena funzionalità della scuola siciliana”.

“E’ impensabile – continua Zafarana – che la scuola siciliana sia ancora penalizzata da politiche che sottostanno alla morsa della spending review. E’ cosa assodata in tutti gli Stati europei, ancorché raccomandata dalla strategia Europa 2020 che, anche in periodi di grande crisi economica,tagliare la risorse destinate all’istruzione e alla cultura equivalga a legarsi il cappio al collo”.

Il Movimento 5 Stelle chiede inoltre di sapere quali siano, e se ci siano, delle linee di severa progettualità nel breve termine e nel lungo periodo, linee che la Regione intende perseguire per contribuire al miglioramento del nostro sistema scolastico, retto, con enorme sacrificio, da docenti di ruolo e personale Ata che, nonostante l’età ormai avanzata, sono costretti a rimanere in servizio e da docenti precari, quasi tutti abilitati all’insegnamento attraverso corsi abilitanti e/o concorsi a cattedra con alle spalle decenni di precariato.

“In che modo si pensa di raggiungere alti livelli qualitativi in termini di organizzazione gestionale e offerta formativa delle nostre scuole – chiede Valentina Zafarana – se tutti gli attori della scuola puntualmente a ogni inizio di anno scolastico sono gettati nell’incertezza e gli studenti siciliani sono costretti a cambiare docenti almeno due volte l’anno? A tutto ciò è necessario mettere riparo per far sì che la Sicilia risalga la china da quella condizione che la vede, purtroppo, quando si parla di istruzione, in fondo a tutte le graduatorie”.

Sui problemi della scuola intervengono, on una nota congiunta,  la vice presidente della commissione lavoro all’Ars, Mariella Maggio e il parlamentare nazionale e componente della commissione lavoro nazionale Pippo Zappulla.

“E’ indispensabile – dicono i due esponenti del Pd – avviare la stabilizzazione dei docenti di sostegno precari procedendo alla trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto con la stipula dei relativi contratti a tempo indeterminato”.

“Il ministro della Pubblica istruzione, Maria Chiara Carrozza – prosegue la nota – aveva detto di voler trasformare le 27120 cattedre in organico di diritto, ma sembra che le possibilità di stabilizzazione riguardino solo 18000 precari. Un inversione di marcia che non può essere accettata”.

Proprio per questo attraverso l’interrogazione parlamentare firmata da Pippo Zappulla, “chiediamo – aggiungono – di rivedere i termini della vicenda estendendo la possibilità di stabilizzazione a tutti i precari di sostegno ricompresi negli organici di fatto. Gli oltre 3100 precari della nostra regione aspettano risposte che non possono più essere rinviate. Risposte – concludono- attese anche da tutti gli altri precari della scuola per i quali è indispensabili rivedere i parametri per la stabilizzazione, partendo dalla rivisitazione del tempo scuola. Proprio sulla possibilità di avviare il tempo pieno ci appelliamo al governo regionale perché si operino scelte diverse”.

 


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