Scuola Carducci, uno studente racconta l’aggressione «Prof picchiato mentre gli tenevano gambe bloccate»

«È stato spinto a terra, lo hanno immobilizzato tenendogli le gambe e poi lo hanno picchiato». Le parole sono quelle che uno studente della scuola media Giosuè Carducci, testimone diretto della violenta aggressione subita ieri mattina dal professore Domenico Marletta, ha usato per descrivere l’episodio al padre. Il docente di matematica è rimasto vittima della furia di una mamma che ha deciso, accompagnata da suo figlio, di vendicare con le cattive un rimprovero che il prof avrebbe fatto alla figlia. Dopo il pestaggio l’insegnante è finito al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, con una prognosi di tre giorni e ferite in diverse parti del corpo. Una vicenda in cui i titoli di coda sono ancora lontani. Alle probabili conseguenze giudiziarie nei confronti dei due aggressori, si aggiunge una fiaccolata di solidarietà promossa dai genitori della scuola per la serata di oggi. Già da questa mattina accanto ai due cancelli d’ingresso sono stati affissi dei cartelli che promuovono l’iniziativa che partirà alle 20 dalla vicina piazza Abramo Lincoln e si snoderà fino alla sede di via suor Maria Mazzarello

«Siamo indignati per questo atto di volgare violenza e chiediamo che la dirigente prenda gli opportuni provvedimenti per tutelare l’incolumità degli insegnanti e dei nostri figli», si legge nel volantino che pubblicizza la marcia. Emergono intanto in queste ore i dettagli dell’aggressione. Il professore, secondo quanto raccontato dallo studente al genitore, si trovava all’interno di un’aula quando, presumibilmente a causa degli schiamazzi di alcuni alunni, si sarebbe spostato nella stanza vicina. Marletta a questo punto, su indicazione di uno dei ragazzi, avrebbe richiamato Simona (nome di fantasia, ndr) dicendole che avrebbe provveduto a contattare i suoi genitori. Poco dopo però a prendere il telefono in mano sarebbe stata proprio la ragazza per avvertire la madre e invitarla a raggiungerla la scuola.

Poco dopo la donna, forse al corrente del rimprovero e accompagnata dal figlio, ha fatto irruzione nella scuola chiedendo, in modo concitato, di poter parlare con il professore. Gli animi si sarebbero rapidamente surriscaldati e il fratello dell’alunna, secondo la testimonianza raccolta da MeridioNews, avrebbe iniziato ad alzare la voce alternando alle urla un linguaggio decisamente colorito. Per calmare la coppia è successivamente intervenuta la vicepreside, con scarsi risultati. Una volta individuato il bersaglio, la madre della studentessa ha raggiunto Marletta all’interno di una classe e davanti a decine di studenti è iniziata l’aggressione.

Una scena di violenza che ha lasciato i ragazzi senza parole e in stato d’apprensione «anche perché non sapevano come comportarsi in una situazione del genere», spiega il padre del giovane testimone. Marletta viene dipinto come un docente «severo che fa il suo lavoro in maniera seria. Magari a qualche genitore piacerebbe avere vita facile a scuola per i propri figli ma le cose non devono funzionare così». Una brutta storia che ha lasciato interdetti tutti. Compreso il personale che di pomeriggio si occupa della scuola serale. «Abbiamo letto di questa vicenda e c’è davvero poco da dire, la gente ormai ha perso il lume della ragione», commenta con amarezza un’impiegata. 


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