Il sindaco di Scordia Franco Barchitta rilascia una dichiarazione improvvida sull'istituto comprensivo Basso, poi minimizza. Ma il nipote Carlo, in Consiglio per Scordia bene comune, non intende lasciar cadere. E chiede che vengano effettuate analisi dell'Arpa
Scordia, «pavimento cancerogeno» in una scuola? Gaffe del sindaco fa infuriare il nipote consigliere
«Sono allarmato dagli speculatori quando vogliono fare le fotografie del bagno (dell’istituto Basso, ndr), e invece non si scandalizzano che c’è un pavimento cancerogeno». Cancerogeno? Il pavimento di una scuola? Questa strana dichiarazione è stata consegnata il 16 novembre dal sindaco di Scordia Franco Barchitta al sito scordia.info. Con l’espressione «gli speculatori» il primo cittadino fa riferimento a Carlo Barchitta. Consigliere comunale di Scordia bene comune. Nonché nipote dello stesso sindaco. Sebbene i due non si parlino. Poche ore prima, l’esponente di sinistra era stato respinto sull’uscio dell’istituto comprensivo Salvo Basso. Era intenzionato a effettuare un’ispezione nella toilette della scuola, che gli era stata segnalata come scarsamente funzionante.
Respinto fermamente dalla dirigente scolastica Loredana Argentino, Carlo Barchitta si era poi rivolto alla stampa locale per denunciare l’accaduto. Incassando la replica dello zio furioso. «Non si scandalizzano (gli speculatori, ndr) di un qualcosa che davvero rappresenta un pericolo all’incolumità degli studenti», aveva urlato tra le altre cose al microfono. Mettendo da parte gli inciampi grammaticali, viene da chiedersi chi glielo abbia fatto fare.
Anche perché, prevedibilmente, il nipote non l’ha presa affatto bene. «È una follia – dice a MeridioNews – perché se è veramente cancerogeno, lui si è preso la responsabilità di aprire a scuola a settembre. Se invece non lo è, sta creando un allarmismo incredibile». Vuole il caso che Carlo Barchitta sia componente della commissione consiliare Lavori pubblici. Due giorni dopo, ancora su scordia.info, il sindaco ha poi cercato di minimizzare, affermando che in ogni caso quel pavimento verrà rimosso, perché l’istituto sta per essere riqualificato. «Ma ci fossero materiali pericolosi – continua il consigliere – allora il pavimento andrebbe smontato e smaltito in una determinata maniera, ma nell’appalto non è previsto nulla di simile».
Un paio di settimane fa, in commissione, Carlo Barchitta ha richiesto formalmente la documentazione che riguarda quel pavimento. Gli è stato risposto, con un lettera degli uffici, che non esiste alcun incartamento sulla natura di quel rivestimento. Così, insoddisfatto, l’esponente di Bene comune ha proposto ai colleghi di commissione di chiedere delle analisi all’Arpa sul materiale «incriminato». Una proposta passata all’unanimità. E se non sorprende l’atteggiamento di Barchitta e di Maria Contarino del M5s, non era scontato il voto favorevole del presidente Antonio De Pasquale, di Salvatore Burtone e di Gianluca D’Agosta, tutti e tre eletti a sostegno dell’altro Barchitta, lo zio sindaco. «Hanno preso le distanze da lui», rigira il coltello nella piaga il nipote.
MeridioNews ha cercato a più riprese di mettersi in contatto con il primo cittadino di Scordia, senza ricevere risposte.