Scoglitti, dopo 15 anni torna la sfilata del Re Cucco «Non è un carnevale, denunciamo mali del territorio»

Cresce a Vittoria l’attesa per il Re Cucco, la festa che, negli anni Ottanta, era l’emblema dell’estate ipparina. Evento capace di attirare migliaia di presenza da tutta la provincia e oltre. C’erano i carri allegorici, c’erano i gruppi mascherati, ma guai a parlare di carnevale in riva al mare. All’ideatore, l’artista e storico Arturo Barbante, questa espressione non è mai piaciuta e dai capannoni all’interno della Fiera Emaia, tra una spruzzata di vernice e un sopralluogo tecnico, lancia un messaggio chiaro a chiunque, in futuro, vorrà farsi carico dell’organizzazione: «Re Cucco è una mia creatura – dice con fierezza – e non è una carnevalata, perché porta con sé ideali e valori fondamentali quali la difesa del nostro territorio e della nostra identità storica e culturale».

L’appuntamento è per sabato, a partire dalle 19.30, a Scoglitti. Il lungo corteo sarà aperto da un carro raffigurante un grande gufo liberty, omaggio allo stile predominante nell’architettura vittoriese. I sette carri che sfileranno sono stati ideati e disegnati da Barbante, che ha tratto ispirazione dal mondo agricolo, dalle tradizioni locali e dal mare. «La festa sarà un omaggio alle nostre eccellenze – afferma -. Dal vino agli ortaggi e al pesce, tutto saggiamente difeso dal Re Cucco, pensato come un personaggio positivo capace di fronteggiare e sconfiggere il negativo. Nelle edizioni del passato, infatti, abbiamo bruciato carri raffiguranti spacciatori di droga, mafiosi, estorsori, fino allo stesso Belzebù».

Sette carri, dunque, più un’ape, cinque biciclette che traineranno altrettante carriole cariche delle eccellenze della nostra terra e del nostro mare, e dieci gruppi in maschera, per un totale di oltre 350 persone coinvolte. Sfileranno partendo da via della Melia, per poi proseguire attraverso la Riviera Lanterna sino a Piazza Sorelle Arduino e continueranno lungo via Messina, piazza Cervi, via Malfà, via Regina Elena e piazza Cavour per poi imboccare via Genova e, passando dalla piazzetta del Faro, raggiungere via del Mare. Infine l’arrivo alla Lanterna, dove, dopo la mezzanotte, verrà dato alle fiamme il carro simbolo della negatività. «Bruceremo il carro che abbiamo ribattezzato No importazione selvaggia, emblema di tutto ciò che danneggia la nostra economia. Il carro del Re Cucco, invece, sarà arcimboldesco, realizzato con melanzane, peperoni e uva e con in mano un pomodoro, il principe della nostra produzione».

Barbante si dice stanchissimo, ma contento; in fondo, lavora al progetto da maggio e alla effettiva realizzazione dei carri da oltre due mesi, e mentre invita tutti a partecipare ricorda come la festa nacque nel 1978 quasi per gioco. Fu in quell’anno che un folto gruppo di amici composto, tra gli altri, dallo stesso Barbante e dal preside Angelo Vainella con le rispettive mogli, diede vita al gruppo mascherato L’armata Brancaleone. Da lì l’idea di fare qualcosa che stupisse, il coinvolgimento di numerose famiglie tra cui Spalla, Ficicchia, Desari e i primi carri di gesso, poi sostituiti dalla più leggera e manovrabile cartapesta. Con gli anni Ottanta arrivarono le sfilate e, in un crescendo entusiasmante, la dedica della festa a Demetra, madre protettrice della terra, che ha ispirato il filo conduttore con il territorio e la suggestiva realtà storica di Kamarina.

«Il Re Cucco – spiega Barbante – è il gufo raffigurato nelle monete di Kamarina. Abbiamo preso questo personaggio inesistente, appartenente al mito, e lo abbiamo trasferito nella realtà, come simbolo del bene che vince sempre sul male. È rimasta nella storia l’edizione del 1989, che ha chiuso un ciclo poi ripreso nel 2002. Quell’anno il titolo scelto fu Re Cucco contro l’impostura, e da allora ci sono stati 15 anni di silenzio in cui in tanti hanno pensato di rilanciarlo, ma senza trovare lo spunto giusto. Sono state perfino chiamate persone da fuori – ricorda il professore – ma, trattandosi di gente che non conosce il territorio, veniva fuori sempre l’idea assolutamente sbagliata di un carnevale».

Chi, invece, ci ha creduto dall’inizio, al punto da inserirlo prima nel programma elettorale e poi nella rassegna Palchi d’Estate è stata l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Moscato. In questi giorni, il primo cittadino ha avuto frequenti contatti con la prefettura al fine di garantire la sicurezza della manifestazione e ha emanato un’ordinanza per vietare la consumazione e la vendita per l’asporto di bevande in vetro, lattine e altri contenitori potenzialmente pericolosi dentro l’area in cui si svolgerà la sfilata. Potranno essere utilizzate la plastica, la carta oppure le bottigliette prive del tappo. «Sono certo che il Re Cucco sarà una manifestazione bellissima e vissuta con gioia e allegria dai visitatori che verranno nella nostra città – dice Moscato -. Il Re Cucco, uno dei pilastri della nostra tradizione, mancava da tanti anni e finalmente tornerà in grande stile a Scoglitti».

Per l’occasione è stato anche istituito un servizio di bus navetta che partirà dallo stadio di Scoglitti per arrivare sino al centro. 


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