Scippo dei fondi Ue, Crocetta scrive a Renzi M5S: «Una lettera non basta, vada a Roma»

Caduto dalle nubi. Il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, interviene a scoppio ritardato sullo scippo dei fondi Pac alla Sicilia (parliamo di 500 milioni di euro di risorse europee destinate agli investimenti) previsto dall’articolo 12 della Legge di Stabilità del Governo Renzi. 

Dopo oltre un mese di silenzio (era il 6 Novembre quando la Commissione Bilancio della Camera approvava la norma), le polemiche suscitate dal via libera arrivato anche in Commissione Bilancio del Senato, lo costringono a dire qualcosa:

«Ho scritto una nota ieri al premier Renzi, al sottosegretario Delrio e al ministro delle Attività produttive. Ci sono degli investimenti che gravano su quei Pac e, quindi,- dice Crocetta- l’assenza di quei fondi può creare problemi. Chiediamo che il Governo intervenga per resettare questa decisione».

Una protesta alquanto tiepida secondo le opposizioni (da Sel, al M5S a Forza Italia) che hanno tentato, con alcuni emendamenti, di bloccare lo scippo e che, in più occasioni, hanno denunciato il silenzio del governatore sul tema.

«Una lettera a Renzi non basta, Crocetta vada a Roma a battere i pugni e porti a casa risultati concreti» dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle che sottolineano la responsabilità politica dei partiti della maggioranza: 

«Questo avviene  grazie al comportamento a Roma di Ncd, Pd e Udc che hanno votato contro gli emendamenti che avrebbero salvato i fondi-dice Claudia La Rocca- questi fondi sarebbero stati importantissimi per interventi sulle scuole, strade e servizi turistici».

Un concetto ribadito anche dalla deputata Angela Foti, che ha auspicato le dimissioni di Crocetta se non riuscirà a salvare queste somme

Comunque per i deputati M5S non è detta l’ultima parola. «Presenteremo gli emendamenti alla legge di stabilità anche alla Camera -dice Azzurra Cancelleri, deputata a Montecitorio -speriamo che in quell’occasione ci sia la massima sintonia tra tutti i deputati eletti in Sicilia». 


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