La decisione è stata presa dal governo Musumeci. Il bene è divenuto celebre per essere set della fiction sul commissario Montalbano. Verrà affidata una perizia al dipartimento regionale tecnico per valutare la congruità del prezzo. Nel 2016 fu sequestrata
Scicli, l’ex Fornace Penna verrà espropriata dalla Regione Vale mezzo milione, ne servono oltre cinque per ristrutturarla
Circa 535mila euro. Questa la somma che la Regione Siciliana potrebbe mettere sul piatto per espropriare e acquisire al proprio patrimonio l’ex fornace Penna di Scicli. Il sito di inizio Novecento è stato sequestrato nel 2016, dai militari del Nucleto tutela patrimonio culturale, in seguito a un’indagine che ha coinvolto 21 persone con l’accusa di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. A dare la notizia è stata la giunta Musumeci che ha approvato una delibera proposta dallo stesso governatore.
Sul valore dle bene esiste una valutazione fatta dal Comune di Scicili, ma un’altra perizia verrà svolta dal dipartimento regionale tecnico. «A seguito della relazione predisposta dalla Soprintendenza iblea e del parere dell’Ufficio legislativo e legale della Regione – si legge in una nota di palazzo d’Orleans – il governo ha deciso di privilegiare l’esproprio rispetto all’acquisto privatistico, essendo la procedura più celere per l’amministrazione».
«Avevamo preso l’impegno – evidenzia il presidente Musumeci – di salvare dal degrado e valorizzare la Fornace Penna e lo stiamo mantenendo. Si tratta di un polo visivo monumentale unico, oltre a ricadere su un’area che conserva molteplici testimonianze storiche e archeologiche. Intervenire, dopo anni di abbandono, è un dovere per la Regione. Ipotizziamo che la struttura possa diventare un centro culturale e sociale e di aggregazione».
L’ex Fornace, si trova tra Marina di Modica e la frazione di Sampieri, è stata resa celebre nel mondo attraverso la fiction del commissario Montalbano. La Soprintendenza ha già quantificato in circa 350mila euro le risorse necessarie per la messa in sicurezza del bene e in 5,5 milioni di euro quelle per il restauro e il consolidamento statico finalizzati alla valorizzazione e fruizione del sito.