Stretta di Schifani sulla manutenzione dei corsi d’acqua siciliani. «In decenni mai fatta in maniera seria e ragionata»

«In decenni non è mai stata mai fatta una serie e ragionata manutenzione sugli interi corsi d’acqua, limitandosi a lavori su brevi tratti». Parole forti quelle del presidente della Regione, Renato Schifani, che non risparmiano neanche il suo predecessore, Nello Musumeci. Parole, appunto, pronunciate per annunciare la nuova stretta di palazzo d’Orleans sullo stato dei fiumi e dei torrenti siciliani, con il governatore che ha chiesto agli uffici una mappatura urgente degli oltre ottomila corsi d’acqua presenti sull’Isola e un piano straordinario di interventi per scongiurare nuove alluvioni e ulteriori danni a terreni e abitazioni.

La richiesta di un incontro è arrivata dopo l’ultima alluvione, che ha colpito la zona Sud-Est della Sicilia e attorno al tavolo sono stati convocati tutti i direttori dei dipartimenti interessati, che sono stati chiamati a operare sotto il coordinamento dell segretario generale dell’Autorità di bacino della presidenza della Regione, Leonardo Santoro, con una scadenza più che imminente: dieci giorni. Nell’immediato, sono quattro i corsi d’acqua per cui sono stati destinati circa 20 milioni di euro: il Gornalunga, nel Catanese, l’Anapo, in provincia di Siracusa, il Dirillo nel Ragusano e il Ficuzza, nel Nisseno. I lavori programmati riguardano ricostruzione degli argini, risagomatura dei canali centrali e rimozione del materiale vegetale accumulato nel tempo. Lavori che verranno effettuati con l’utilizzo di mezzi e personale della Regione. Subito dopo è prevista l’attivazione di ulteriori interventi strutturali per la messa in sicurezza di altri corsi d’acqua sempre dell’area sud orientale della Sicilia, per un importo stimato di 180 milioni di euro.

E dovrebbe trattarsi solo dell’inizio di una politica programmatica che mira a una manutenzione generale di tutti i corsi d’acqua dell’isola, con interventi spalmati nel lungo periodo, terminati i quali si potrà procedere con una regolare manutenzione annuale dei bacini. «In appena cento giorni di governo il mio governo ha già dovuto affrontare diversi eventi alluvionali in svariati territori dell’Isola – dice Schifani – Il primo, nel Trapanese, addirittura, il giorno della mia proclamazione. Nei giorni scorsi è stata la volta del Sud-Est. Le mutate e mutabili condizioni climatiche complessive ci impongono di intervenire con immediatezza per non farci trovare impreparati. Solo prevenendo possiamo arginare la forza della natura e limitare i danni a persone e cose. Non possiamo limitarci a intervenire solamente quando il danno è fatto. Non appena avremo la mappa e il quadro complessivi delle opere da fare, il governo individuerà le fonti di finanziamento europee e nazionali per fare ciò che non è assolutamente più rinviabile».


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