L'olimpionico di Rio 2016 è stato operato due volte per uno pneumotorace. Forti dolori durante un allenamento, lo scorso 10 ottobre, avevano fatto scattare l'allarme. Incertezza sui tempi di recupero ma l'acese è fiducioso: «Bisogna capire come reagirà il polmone, ma punto agli inizi di dicembre»
Scherma, Daniele Garozzo operato al polmone L’atleta rassicura: «Tornerò più forte di prima»
L’iniziale paura, fortunatamente, è stata rimpiazzata dal sollievo e dalla speranza di poter tornare presto in pedana. Sono stati giorni difficili per Daniele Garozzo, 27enne fiorettista acese già campione olimpico e mondiale. Lo scorso 10 ottobre infatti, durante un allenamento, l’atleta etneo aveva iniziato ad avvertire forti dolori: «Avevo difficoltà respiratorie e ho capito che qualcosa che non andava. Dalle radiografie è venuto fuori il problema». La diagnosi non ha lasciato dubbi: pneumotorace spontaneo primario. A collassare è stato il polmone destro del campione, a causa di una bolla d’aria formatasi da sola. Una casistica piuttosto rara, dato che solitamente questa malattia si manifesta in seguito a un colpo ricevuto.
«Per quanto riguarda la mia salute il problema può considerarsi risolto – dice Garozzo a MeridioNews – sul piano della forma atletica, invece, è come se avessi avuto un infortunio, va vissuto come tale. Ci vorranno uno o due mesi di recupero, in base a come risponderà il polmone: credo, almeno al 90 per cento, che il mio 2017 si sia chiuso qui. Il nuovo anno, invece, sarà tutto da scoprire: ci sarà tempo per andare in pedana in forma».
I due interventi al polmone sono stati effettuati a Tor Vergata e al Campus Bio-Medico di Roma: «La paura all’inizio era tanta, ma alla fine non è nulla di preoccupante. In un atleta, poi, la gestione di problematiche del genere è più semplice. Non è stato un procedimento pericoloso, ma sicuramente ho provato fastidio e dolore, dato che mi hanno dovuto applicare un tubo di drenaggio. Sono ancora sotto antidolorifici: anche il recupero sarà fastidioso, passerà tempo ma riuscirò a recuperare».
Garozzo non si è mai sentito da solo. «Ho ricevuto chiamate da parte di tantissimi amici e colleghi, del mondo della scherma e non. Mi hanno contattato il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Federscherma Giorgio Scarso e anche da parte di avversari come gli americani Massialas e Imboden, senza dimenticare i miei compagni di nazionale. Tutti si sono dimostrati molto vicini: è un problema che affronterò ma non è nulla di drammatico». Ci sono ancora incertezze per ciò che riguarda il rientro: «Per il medico è ancora prematuro sbilanciarsi. Il 31 ho una prima visita importante per capire come reagisce il polmone, ci sono troppe variabili da considerare per avere certezze».
Per il rientro a casa, in Sicilia, bisognerà invece attendere le vacanze di Natale: «Ho già iniziato gli allenamenti riabilitativi, ancor più importanti di quelli ordinari. Prima si riporta tutto alla normalità e meglio, conta poter ritornare in pedana in salute. Dovrei rinunciare in tutto a due o tre gare: ho già saltato quella del Cairo (Coppa del Mondo, ndr), non ci sarò a Tokyo e per quanto riguarda Torino (1 dicembre) sono ancora al 50% di probabilità. La speranza è di aver già finito la convalescenza: «In quel periodo dovrei aver già finito, la valutazione della forma sarà decisiva, soprattutto dopo 40 giorni in assenza di allenamento. In queste prime due settimane il massimo sforzo che ho fatto è stata una passeggiata di mezz’ora, con calma vedremo».
Il messaggio finale di Daniele Garozzo è rivolto ai suoi tifosi, dimostrando di non aver perso il senso del’umorismo: «Non preoccupatevi, tornerò in gran forma, anche meglio di prima. Non ho alcun dubbio e, anche qualora quel polmone non funzionasse, ho sempre l’altro: mi basterebbe comunque per vincere tutte le gare».