Scandalo rifiuti, Fazio chiede patteggiamento Pure l’imprenditore Deodati concorda la pena

Quattro anni di reclusione per Orazio Fazio, funzionario del Comune di Catania, e tre anni e quattro mesi per l’imprenditore Antonio Deodati. Sono le pene concordate tra i legali dei due imputati e la procura di Catania nell’ambito dell’udienza preliminare che si svolge davanti al gip Giovanni Cariolo nata dall’inchiesta della Direzione investigativa antimafia Garbage affair su un appalto per la raccolta di rifiuti per conto del Comune da 350 milioni di euro

Fazio, ex responsabile del servizio di Nettezza urbana licenziato senza preavviso con un provvedimento disciplinare dello scorso 9 agosto, è accusato di corruzione e turbata libertà degli incanti. Secondo la magistratura, infatti, avrebbe favorito l’imprenditore Antonio Deodati, patron della romana Ecocar, nell’ottenimento del servizio di spazzamento e raccolta dell’immondizia a Catania. In cambio avrebbe ottenuto viaggi, computer e smartphone.

Antonio Natoli, dipendente della Ipi srl e del consorzio Seneco, ha invece chiesto il rito abbreviato. La prossima udienza si terrà venerdì, come riporta l’Ansa. Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Sebastiano Ardita e dai sostituti Dario Regolo e Alessandra Tasciotti, le indagini della Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, sulla controversa assegnazione dei lavori per la raccolta dei rifiuti a Catania che, dopo un intervento del Tar, ha sospeso il vecchio appalto valido fino al 2016 e ne ha realizzato uno ponte visto che tre gare erano andate deserte.

Il blitz Garbage affair era scattato lo scorso marzo, facendo venire a galla un presunto sistema di corruzione nella gestione della raccolta della spazzatura a Catania. Al centro dell’inchiesta c’è il mini-bando da 106 giorni e 12 milioni di euro realizzato dall’amministrazione Bianco per assegnare temporaneamente il servizio di igiene urbana in città. Tutto in attesa che si svolgesse la gara settennale da 350 milioni di euro, andata deserta già tre volte. Per gli uffici di piazza Verga, le violazioni sarebbero cominciate già al momento della selezione delle ditte: da un lato, la mancata esclusione dalla gara della ditta Ecocar (che con Ipi, in passato sotto interdizione antimafia, condivide parte della proprietà); dall’altro la mancata erogazione delle penali per la cattiva esecuzione del contratto. Sanzioni amministrative passate da 3600 euro a oltre centomila, dopo gli approfondimenti di MeridioNews.

Intanto, qualche giorno fa l’amministrazione catanese con una ordinanza sindacale ha disposto alle imprese Senesi ed Ecocar di proseguire i servizi di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati e altri servizi di igiene pubblica della città di Catania dal 30 agosto fino al prossimo 16 settembre. Una ulteriore proroga di 18 giorni per un importo complessivo di 2.104.865,00 euro, comprensivo di oneri per la sicurezza e di Iva.


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