Il patron della funivia del vulcano e il suo braccio destro erano ai domiciliari dallo scorso 30 novembre. Il giudice Giuliana Sammartino ha ritenuto cessate le esigenze cautelari. Le indagini riguardano il business milionario delle escursioni in quota
Scandalo appalti Etna, Russo Morosoli torna libero «Cessate esigenze cautelari» anche per Di Franco
Il giudice per le indagini preliminari Giuliana Sammartino ha revocato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Francesco Russo Morosoli, difeso dagli avvocati Guido Ziccone e Carmelo Peluso, e di Salvatore Di Franco, assistito dall’avvocato Walter Rapisarda. I due non erano in libertà dallo scorso 30 novembre perché coinvolti nell’inchiesta Aetna della procura di Catania sugli appalti per le escursioni sull’Etna.
Il giudice ha ritenuto cessate le esigenze cautelari ravvisate nell’ordinanza cautelare del 26 novembre del 2018. La società Russo Morosoli Invest spa si è dotata di un nuovo consiglio di amministrazione e ha avviato le procedure per l’adozione del modello organizzativo aziendale previsto dal decreto sulla responsabilità amministrativa delle società e degli enti (D. Lgs. 231/2001). Il gip ha disposto anche il dissequestro delle quote della Russo Morosoli Invest.
Russo Morosoli e Di Franco, suo braccio destro, sono indagati per ipotesi che vanno, a vario titolo, dalla turbativa d’asta alla corruzione, fino alla presunta estorsione ai danni dei giornalisti di Ultima Tv. La televisione locale fondata dal proprietario della funivia dell’Etna è stata messa in liquidazione poche settimane dopo l’arresto del patron e dei suoi più stretti collaboratori. Il business principale del gruppo imprenditoriale di Russo Morosoli è rappresentato dalla gestione dell’accesso ai crateri dell’Etna. Le indagini della guardia di finanza si erano concentrate sugli appalti per il trasporto dei turisti emanati dai comuni di Linguaglossa, Castiglione di Sicilia e Nicolosi.