Dalle indagini svolte sono emerse le prevaricazioni e le sofferenze patite dai migranti. Sono in corso indagini per verificare l'appartenenza dei responsabili ad una più ampia struttura organizzativa criminale, dedita al traffico di esseri umani
Sbarco a Palermo, fermati 17 presunti scafisti Nel racconto dei migranti violenze e minacce
Fermati diciassette presunti scafisti da parte della polizia, arrivati ieri a bordo della nave Dattilo insieme ai circa mille migranti al porto di Palermo. Sono senegalesi e gambiani, uno è della Costa d’Avorio. Essenziali per i provvedimenti di fermo le testimonianze dei migranti, raccolte dagli uomini della marina militare e dagli uomini della squadra mobile. La traversata verso le coste della Sicilia è avvenuta a bordo di otto gommoni, ognuno dei quali era comandato da due scafisti, mentre su un barcone i capi erano tre. I migranti-testimoni hanno raccontato di episodi di violenza, percosse e minacce. Il fermo è avvenuto stamattina alle 6.
Gli investigatori del nucleo della Squadra Mobile che si occupa solo di migranti e del Gico della Guardia di Finanza sono giunti all’individuazione dei 17 scafisti anche attraverso l‘attenta osservazione dei filmati e delle immagini raccolte a bordo della nave, nonché grazie alle testimonianze dei 25 migranti a bordo degli otto barconi soccorsi dalla Guardia Costiera. «Due per ogni barcone, mentre in uno erano in tre – dice Carmine Mosca della squadra mobile – Quest’ultimo era quello che sovrintendeva tutto il viaggio e i gommoni utilizzando la violenza e la sopraffazione su tutti».
Sono in corso indagini per verificare l’appartenenza dei responsabili ad una più ampia struttura organizzativa criminale, dedita al traffico di esseri umani. Dalle indagini svolte sono emerse le prevaricazioni e le sofferenze patite dai migranti, soprattutto nelle fasi che preparano alla traversata per raggiungere le coste italiane. Mesi di segregazione sotto vigilanza armata all’interno di alcuni casolari nell’entroterra di Sabrata, a circa due miglia dalle spiagge. Poi al trasbordo sui gommoni utilizzati per la traversata, in condizioni precarie essendo gli occupanti dei gommoni ammassati uno sull’altro. Per ogni viaggio, ciascun migrante è stato costretto a versare ai trafficanti senza scrupoli, somme tra i 300 e i 1000 euro. I 17 scafisti attualmente sono rinchiusi nel carcere Pagliarelli.