Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inviato una lettera a Papa Francesco in occasione del Festino di Santa Rosalia. «Santità, come ogni anno, Palermo si accinge a celebrare la sua amatissima Santa Patrona Rosalia. Il 14 luglio – si legge nella missiva – per tradizione la festa popolare, e il 15 luglio, la processione religiosa, rappresentano due momenti distinti, ma che ben esprimono l’amore sacro e mondano che i palermitani nutrono per questa figura eccezionale del firmamento della cristianità. In ossequio al Giubileo Straordinario, abbiamo voluto dedicare il 391° Festino di Santa Rosalia al tema della Misericordia. Il carro di Rosalia, quest’anno – continua – ospiterà dei cittadini palermitani troppo spesso dimenticati ed emarginati: un bimbo, un detenuto, un migrante, un diversamente abile, senza alcun intento di spettacolarizzazione, ma per lasciare posto sul carro con la Santuzza a chi, prima di ogni altro, ha il diritto di essere accolto dall’amore di Dio. Un carro che vuole essere un messaggio per la nostra comunità, di come dobbiamo e vogliamo occuparci di chi ha più bisogno, attraverso un gesto forse solo simbolico, che vuole però essere un impegno in questi tempi oscuri, in cui l’accoglienza e i diritti degli uomini vengono spesso calpestati da logiche di egoismo, interesse ed opportunità. In questo stesso anno – ricorda il primo cittadino – abbiamo approvato la Carta di Palermo, che testimonia l’impegno quotidiano del popolo palermitano nel contribuire al passaggio dalla migrazione come sofferenza e genocidio alla mobilità come diritto inalienabile di ogni essere umano. Aprirsi all’altro è fonte di gioia – conclude Orlando – la vera miseria e’ la nostra, se non sappiamo ospitare e proteggere chi è più debole».
E questa mattina l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo, nell’omelia pronunciata nella tradizionale Messa celebrata al Comune per la Festa di Santa Rosalia ha voluto ricordare il valore della politica e il suo ruolo nella società: « La Santuzza chiede di essere onorata da cittadini che siano onesti nei loro comportamenti, privati e pubblici, e che ispirino le loro azioni alla responsabilità evangelica dell’Amore e del Servizio – si legge nell’omelia – . Anche oggi la città e la Chiesa di Palermo hanno bisogno di persone che si dispongano con cuore sincero a servizio dei loro fratelli. Così, alle Autorità civili è chiesto di provvedere alla retta amministrazione della Cosa pubblica, di quegli organismi, cioè, che riescano ad assicurare il bene comune e il progresso di tutti i cittadini. Come bene affermava Papa Benedetto XVI nella sua Enciclica sull’amore cristiano, “Deus Caritas est”, «compito centrale della politica è il giusto ordine della Società e dello Stato». La ricerca del bene comune, quindi, e, all’interno di esso, l’affermazione della dignità di ogni persona umana sono questioni che dovrebbero strutturare tutta l’azione politica e orientare le scelte sociali ed economiche, anche nella nostra città.
Ma è di questa giustizia – continua il cardinale Romeo – che oggi, più che mai, il nostro mondo e la nostra città di Palermo hanno bisogno. L’umanità di oggi, l’umanità di tanti nostri concittadini vive il segno di una quotidiana precarietà, fatta di mancanza di lavoro, di mancanza di prospettive per il futuro e della stessa possibilità di costruirsi una casa e una famiglia. E noi, distratti dalla fretta di occuparci delle tante cose che richiedono la nostra attenzione, siamo attraversati dal rischio di rimanere indifferenti a questo grido, che può annidare però in sé pericoli più gravi».
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