Tra le motivazioni si legge: «Per la cura incessante del Santuario di Santa Rosalia e di tutto lo spazio umano e naturalistico di Monte Pellegrino, punto di riferimento di fede, per l'intera comunità palermitana in tutte le differenti espressioni e sensibilità»
Santa Rosalia, don Ceravolo nominato cittadino onorario Il reggente del santuario lascerà il posto dopo nove anni
Il sindaco Leoluca Orlando ha conferito oggi, presso il Santuario di Santa Rosalia di Monte Pellegrino, la Cittadinanza onoraria della città di Palermo a don Gaetano Ceravolo, «manifestando stima e ammirazione per l’impegno profuso nello svolgimento della sua missione spirituale e umana, quale reggente del santuario di Santa Rosalia».
Per don Ceravolo, reggente del Santuario dal 2011, si tratta dell’ultima celebrazione nel giorno della Festività di Santa Rosalia: lascerà, infatti, la città per trasferirsi in Sardegna. Queste le motivazioni: «Per aver vissuto e vivere l’esperienza ecclesiale e sociale dell’Opera Don Orione, a conferma della presenza nella nostra Città nel solco tracciato dal suo fondatore fin dai primi anni del secondo dopoguerra, della costante attività nelle sue diverse articolazioni, dal sostegno delle persone più deboli e svantaggiate alla cura dello studio e della formazione professionale di migliaia di giovani siciliani».
E ancora, «Per avere vissuto e vivere la dimensione comunitaria della dedizione e devozione alla Santa Patrona, coniugando la missione della Chiesa e la realtà dell’uomo nel mondo contemporaneo, rinnovando le scelte evangeliche e attingendo agli stimoli dei segni dei tempi. Per la cura incessante del Santuario di Santa Rosalia e di tutto lo spazio umano e naturalistico di Monte Pellegrino, punto di riferimento di fede, per l’intera comunità palermitana in tutte le differenti espressioni e sensibilità, promuovendo, con entusiasmo e profondo amore, il culto religioso per la Santuzza e la conoscenza del Santuario e della sua storia».
E per concludere: «Per il doveroso riconoscimento, accanto al suo impegno religioso e civile appassionato e infaticabile, dell’affetto per la comunità cittadina, tanto complessa quanto vitale e viva, e del profondo legame con Palermo. Perché pur lontano fisicamente continui a vivere la dimensione comunitaria della nostra città».