Ieri le attività in mare delle autorità si sono fermate. Ma si moltiplicano le iniziative dei cittadini, che continuano a cercare il corpo del ragazzo anche sulla costa. Attivi pescatori e i sub, questi ultimi con droni subacquei. Il ringraziamento del fratello Salvo
Santa Maria La Scala, interrotte le ricerche in mare Ma sono in aumento i volontari per ritrovare Enrico
«Ringraziamo tutti per l’aiuto che ci stanno dando: questo ci dà forza e speranza per continuare le ricerche. Continuate a darci una mano». Non si perde d’animo Salvo Cordella, nonostante la stanchezza. A guidarlo sono la speranza e la voglia di riabbracciare suo fratello Enrico, che da domenica sera si trova disperso in mare, dopo essere stato travolto da un’onda anomala insieme a Lorenzo D’Agata e Margherita Quattrocchi. Di questi ultimi due ragazzi mercoledì si sono celebrati i funerali, ma ancora di Enrico non c’è traccia. Le ricerche in mare da parte delle autorità sono state ufficialmente interrotte già da ieri, ma potrebbero proseguire in maniera autonoma in altre zone. «I vigili del fuoco mi hanno fatto sapere che si sono spostati più a sud – continua Salvo – ma non so se verranno più qui».
Attualmente le ricerche sono condotte per tutta la costa, anche fino ad Augusta, da parte di molti volontari, che in questi giorni hanno accolto i ripetuti appelli dello stesso Salvo Cordella e del parroco di Santa Maria la Scala Francesco Mazzoli. I pescatori di Santa Maria la Scala e quelli di Aci Trezza stanno visionando tutta la costa. Mentre stamattina sono proseguite le immersioni da parte di sub volontari, che hanno operato sia in apnea che con le bombole. Insieme a loro hanno partecipato anche le associazioni Life Onlus e Sigonella Scuba Club, con la presenza di qualche militare della base americana, coordinati dal presidente Carmelo La Rocca. «Ci siamo spinti verso Sud, abbiamo battuto la costa fino a Capo Mulini – racconta La Rocca – Domani proseguiremo le ricerche più a largo, fino al fondale, anche con l’uso di droni subacquei». Stamattina hanno operato più di dieci volontari, che si sono disposti in vari gruppi. Intanto, gli appelli a chiunque volesse dare una mano sono sempre aperti.
Le ricerche saranno condotte anche via terra. Altri volontari dell’Acese, infatti, si stanno organizzando per controllare una parte della scogliera. L’idea, partita da Roberta Messina, ha come obiettivo quello di visionare la porzione della costa di Santa Maria la Scala percorribile a piedi. «Potrebbe anche essere che Enrico sia stato sbalzato dalle onde e adesso si trovi tra la scogliera o tra la vegetazione – dice a MeridioNews – per questo ho lanciato un appello su Facebook a tutti coloro che desiderano unirsi per battere a piedi le zone di Santa Caterina, Acque Grandi e la Gazzena, nella parte accessibile da complesso Mulinia», L’appuntamento è fissato per domani mattina intorno alle nove nel parcheggio pubblico di via Sclafani, nei pressi del Flora Cafè «a tutte le persone che conoscono bene la zona e che riescono a percorrere questi sentieri – sottolinea Roberta – con abbigliamento adatto e con al massimo una bottiglietta d’acqua e una merendina».