Sarebbe accaduto ieri sera in un locale di Messina. Una delle vittime della presunta omofobia ha raccontato la storia su Facebook. «Il titolare ci ha detto che avrebbe fatto lo stesso con una coppia etero, ma non ci crediamo». Arcigay incontrerà l'esercente. «Per cercare di capire come si è giunti a quanto di ignobile accaduto»
San Valentino, coppia lesbo rimproverata in un pub «Baci a stampo, ma ci hanno detto che c’era bimba»
San Valentino, la festa degli innamorati, si è trasformato in un incubo per una coppia di ragazze messinesi. Le due sono state redarguite dal titolare del locale dove avevano scelto di passare la serata con l’invito a evitare effusioni. Una delle protagoniste della vicenda, Diletta Di Bartolo ha raccontato su Facebook quello che ritiene essere stato «un atto di violenza».
«Ieri sera io e la mia ragazza eravamo a cena in un noto pub di Messina, una situazione molto informale ma carina, avevamo accanto una tavolata di otto persone e davanti a noi due genitori giovani con una bambina che avrà avuto all’incirca due o tre anni – scrive -. Tutto procede normalmente per il meglio, io e lei non stiamo facendo assolutamente nulla di eclatante, anzi rispetto al solito siamo addirittura ancora più discrete». La serata va avanti fino a quando «si avvicina quello che presumo sia il proprietario, il quale chiede a noi, la sera di San Valentino “se possiamo evitare perché c è una bambina”». Aggiungendo che se avessero voluto avrebbe potuto farle «accomodare nell’altra sala».
Le due ragazze restano interdette. «Eravamo appena abbracciate e io le avevo dato un bacio sulla guancia, e il massimo che era potuto accadere durante il corso della serata saranno stati dei baci a stampo molto innocenti». Diletta si riprende e dice al proprietario che se invece di lei e della sua campagna, ci «fossero un ragazzo e una ragazza, nessuno si sarebbe mai sognato di sindacare su qualche manifestazione d’affetto», ma il titolare avrebbe risposto di essere pronto a fare lo stesso apputno anche a una coppia eterosessuale. «Quando ci sono bambini», avrebbe specificato.
Diletta aggiunge di non giustificare il titolare. «Non mi sento di dire che ambasciatore non porta pena, perché se riporti una richiesta ingiusta e omofoba del genere, sei colpevole», attacca. La serata si è conclusa con le due ragazze che rapidamente hanno finito la cena, pagato, ed «evitato di riprendere la discussione, ma consapevoli del fatto che questa faccenda va divulgata, perché – specifica – chiunque sia contrario all’omofobia deve essere al corrente di quali siano i posti da evitare».
Il post è diventato virale e ha attirato l’attenzione anche del presidente dell’Arcigay di Messina Rosario Duca che ha commentato: «Abbiamo già provveduto a contattare il proprietario del locale– dichiara -. Domani sera, ci sarà un incontro per cercare di capire come si è giunti a quanto di ignobile accaduto».