Un risultato falsato da un gol fantasma, negato ai rosanero. È un pareggio senza soddisfazione quello che i palermitani portano a casa da Marassi, nella prima giornata di ritorno. Ma la squadra ha mostrato carattere, e nel secondo tempo ha reso chiaro che, ormai, non ha alcun campo da temere
Sampdoria-Palermo, 1-1 con protesta Il giudice d’area non vede un gol di Morganella
A bocce ferme un pareggio sul campo della Sampdoria sarebbe stato accolto con soddisfazione. Ma, a posteriori, sono diverse le sensazioni che restano nello spogliatoio rosanero. L’1-1 maturato a Marassi nella prima giornata del girone di ritorno lascia in eredità rammarico e anche un pizzico di delusione nello stato d’animo di un Palermo che, al triplice fischio dell’arbitro Cervellera, schiuma giustamente rabbia. Il motivo è un episodio decisivo che avrebbe potuto cambiare il volto della gara. Nell’economia della partita incide, nel secondo tempo, un gol di Morganella non segnalato né dal direttore di gara né dal giudice d’area di rigore, posizionato in maniera errata dietro al palo che gli ha ostruito la visuale.
Sarebbe stato il 2-1 per il Palermo e la rete (che ha alimentato subito le proteste dei rosa, costate ad alcuni componenti della panchina l’allontanamento dal campo) avrebbe premiato lo spirito e la volontà di una squadra capace nella seconda frazione di gioco di riscrivere la trama di una partita che sembrava incanalata sui binari blucerchiati. Un episodio, quello descritto, che farà senz’altro discutere. Una circostanza che ancora una volta conferma l’inutilità degli arbitri addizionali deputati a dirimere questioni del genere, spesso incapaci di valutare con correttezza. Che senso hanno, dunque, questi giudici d’area se contribuiscono a falsare l’andamento delle partite? Se lo chiede il Palermo, vittima, in questo caso, dell’inadeguatezza di un sistema che non funziona e che non accetta l’introduzione di mezzi tecnologici.
Il commento del match ovviamente non può essere ridotto all’analisi di questo gol fantasma. Quel che è certo, però, è che questo episodio ha fatto un po’ da spartiacque. Anche perché, sul versante rosanero, ha condizionato psicologicamente il prosieguo della gara. Il retrogusto di amarezza, in ogni caso, è controbilanciato dalla consapevolezza di avere conquistato al Ferraris un risultato positivo, con un punto che muove la classifica (i rosa salgono a quota 27) e che certifica la dimensione acquisita da un Palermo capace di far valere le proprie armi su qualsiasi campo. E anche di riprendere partite iniziate in salita come quella di oggi in seguito al gol di Eder che, dopo sei minuti, aveva punito i rosa con un diagonale di destro sfruttando un corridoio centrale di Soriano.
Iachini, acclamato dal pubblico di Marassi per i suoi trascorsi alla guida della Sampdoria con la quale nel 2012 conquistò la promozione in serie A, durante l’intervallo ha toccato le corde giuste e nella ripresa si è visto tutto un altro Palermo a segno nelle battute iniziali con Vazquez abile, su assist del capitano Barreto (maiuscola la prestazione del paraguaiano), a fulminare l’ex di turno Viviano con un destro di controbalzo dal limite dell’area.
Mihajlovic temeva il clima di euforia alimentato alla vigilia dall’arrivo dei due nuovi acquisti Muriel ed Eto’o (entrambi presenti in tribuna ai lati del presidente Ferrero). Preoccupazioni fondate perché anche nelle battute iniziali i padroni di casa sembravano un po’ distratti (sugli sviluppi di un break propiziato da Barreto, Bolzoni sciupava una buona occasione, favorendo, con un destro sporco, l’intervento di Viviano). Ma all’alba dell’incontro i padroni di casa erano riusciti a esorcizzare le proprie paure. Con il passare dei minuti, infatti, i liguri sono entrati in partita alzando progressivamente il ritmo e creando una serie di pericoli in area rosanero. da segnalare, in particolare, un salvataggio di Morganella in anticipo su Silvestre e due deviazioni provvidenziali di Sorrentino sullo stesso centrale argentino.
Il Palermo, privo di Munoz neanche convocato in attesa di una schiarita sul suo destino dopo il mancato accordo per il rinnovo del contratto, nel primo tempo ha sofferto l’assenza di Maresca, costretto ad alzare bandiera bianca a causa della contusione al tallone sinistro rimediata nel match casalingo contro la Roma. La forza dei rosanero ha fatto leva finora sugli equilibri del collettivo e sull’intercambiabilità degli interpreti a prescindere dai singoli. Ma la presenza di un giocatore come il regista campano è troppo importante per una squadra come quella di Iachini, che all’inizio del campionato ha pagato spesso un deficit di qualità in mezzo al campo. Il tecnico marchigiano ha voluto confermare il 3-5-1-1 riproponendo Rigoni come play davanti alla difesa e inserendo Bolzoni nel ruolo di mezzala destra. La mossa, inizialmente, non ha sortito gli effetti sperati. Senza un pensatore in grado di dettare i tempi della manovra, la squadra faceva poco filtro e, contestualmente, non riusciva a trovare le contromisure agli inserimenti centrali dei blucerchiati.
Le verticalizzazioni degli uomini di Mihajlovic, come dimostra il gol, hanno scompaginato i piani difensivi dei rosa, costantemente in apprensione nella lettura di determinate situazioni create, in particolare, dagli spunti di un ispiratissimo Eder. Non era difficile trovare la chiave vincente dei padroni di casa: la Samp aveva in pratica annullato Vazquez e Dybala, le minacce principali sul fronte rosanero, creando le condizioni per un primo tempo tranquillo. Ma nella ripresa la partita ha proposto un copione totalmente diverso e proprio i due argentini sono stati gli ispiratori della riscossa della squadra. Dopo il gol del pareggio del Mudo (per il numero 20 si tratta del sesto gol in questo campionato) gli uomini di Iachini hanno cambiato marcia e hanno messo alle corde gli avversari costruendo una quantità industriale di occasioni da rete (a parte la circostanza relativa al gol non visto di Morganella grida vendetta anche una traversa colpita da Dybala complice una deviazione di Viviano).
Il Palermo opaco e remissivo della prima frazione di gioco è un lontano ricordo perché nella seconda frazione di gioco, praticamente a senso unico, i rosanero hanno esercitato un dominio costante, sfruttando il calo fisico e psicologico di una Sampdoria che, probabilmente, si è specchiata troppo sulla propria immagine vincente, sottovalutando le velleità di rimonta degli avversari. I blucerchiati sono rimasti spiazzati dal ritorno degli uomini di Iachini, padroni del campo nella ripresa anche in virtù di una brillante condizione atletica a supporto di un gioco efficace e propositivo.