Salvini a Ballarò, l’assemblea in piazza Mediterraneo «La nostra città non dimentica quello che rappresenta»

In piazza Mediterraneo continuano ad arrivare palermitani chiamati a manifestare dalla visita a Ballarò di Matteo Salvini. Tra loro diversi esponenti delle associazioni attive sul territorio come Mediterraneo Antirazzista e Sos Ballarò ma anche del movimento delle Sardine o di alcuni partiti. Intanto da Moltivolti, punto di riferimento del quartiere, campeggia un cartello per informare la clientela della chiusura delle attività dalle 15 alle 18 «per consentire ai propri dipendenti il libero esercizio di manifestare in occasione della visita nel nostro quartiere del segretario della Lega Matteo Salvini».

«Oggi ci rendiamo conto dell’ennesima provocazione che sta facendo in pompa magna Matteo Salvini – spiega Gabriele Rizzo di Potere al Popolo –  con il completo dei suoi optional: commissariato Oreto, palazzo istituzionale e ora deve venire a fare l’uomo del popolo qui a Ballarò, una realtà che non lo accoglie per quello che afferma di essere. Palermo è una città che non dimentica quello che lui è sempre stato per la terra del Sud, noi siamo qui per respingerlo e allontanarlo dalla nostra città». Una provocazione, secondo Rizzo, anche alla luce del fatto che il leader della Lega «viene in un quartiere danneggiato e colpito duramente dai suoi decreti sicurezza – conclude – che hanno buttato nell’illegalità centinaia di ragazzi che oggi non possono rinnovare il proprio permesso di soggiorno». 

Al centro del dibattito odierno anche la visita successiva prevista dall’agenda di Salvini, quella al commissariato Oreto: «Forse ha bisogno di un’altra felpa o un’altra giacca per la sua collezione  – spiega Liborio Martorana delle Sardine di Palermo – o forse va a costituirsi. Boh? Tornando seri, le visite ai commissariati le possono fare tutti i parlamentari. La cosa che mi lascia perplesso è proprio questa passeggiata a Ballarò perché o lo fa per denigrare quanto di buono è stato fatto qui o per strumentalizzare. Una cosa che mi sembra bruttina». 


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