Salute, San Mauro Castelverde zona disagiatissima «Da due anni 600 persone senza medico di famiglia»

Seicento assistiti del comune di San Mauro Castelverde senza un medico di famiglia fisso. Questa la situazione attuale del comune madonita, nel Palermitano, che conta poco meno di 2 mila abitanti, riconosciuto nelle scorse settimane «zona disagiatissima per l’assistenza primaria». La decisione è stata presa dal comitato regionale di medicina generale, durante la seduta del 12 ottobre scorso. L’Asp di Palermo ha preso in considerazione diversi fattori, tra cui caratteristiche orografiche, climatiche, di percorribilità viaria e demografiche del comune. Inoltre, ha constatato che nessun medico, dal primo febbraio 2014, ha accettato la titolarità di assistenza primaria, con obbligo di apertura dello studio medico a San Mauro Castelverde. 

Di conseguenza, il comitato regionale di medicina generale ha espresso parere favorevole sulla richiesta di riconoscimento zona disagiatissima per il comune guidato dal sindaco Giuseppe Minutilla, tenendo conto anche delle istanze più volte manifestate dalla popolazione assistita. Raccomandava, inoltre, all’azienda di Palermo di provvedere alla contestuale dismissione del punto di primo intervento di assistenza primaria. «La questione è molto delicata e urgente – ha commentato il primo cittadino -. Da due anni seicento persone si ritrovano senza un medico di famiglia fisso e la situazione è diventata esasperata». 

Nelle scorse settimane, il primo cittadino ha incontrato più volte con l’assessore regionale alla Sanità Baldo Guacciardi: «Durante questi incontri siamo riusciti a far riconoscere San Mauro come zona disagiatissima – ha continuato -. Il comitato, dopo aver preso atto di tutte le motivazioni che noi abbiamo prospettato e in considerazione del fatto che nessun medico ha accettato la titolarità dell’assistenza primaria, ha espresso parere favorevole alla nostra richiesta di annullare la dismissione del punto di primo intervento. Nell’ultimo biennio ogni tre mesi c’era un nuovo medico. Mi auguro che nelle prossime settimane – ha concluso – si pubblichi il decreto dell’assessorato alla Sanità per l’assegnazione dell’assistenza primaria».


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La decisione è stata presa dal comitato regionale di medicina generale dopo avere constatato che nessun dottore, dal primo febbraio 2014, ha accettato la titolarità di assistenza primaria, con obbligo di apertura dello studio medico nel Comune. Il sindaco Giuseppe Minutilla: «Popolazione ormai esasperata»

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