Sala d’Ercole: ‘tetto’ di 240 mila euro all’anno per i dirigenti

LO HA DECISO OGGI IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA DELL’ARS CHE HA RECEPITO IL DECRETO RENZI

Il Consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, nel rispetto della Costituzione italiana e dello Statuto siciliano, ha deliberato in 240 mila euro ominicomprensivi l’anno il tetto massimo delle retribuzioni dei dirigenti del Parlamento siciliano, parametro previsto dal “decreto Renzi”.

“Pur consapevoli che si sarebbe potuto fissare un tetto più alto, così come la stessa normativa nazionale consente per gli organi di rilevanza costituzionale, quale l’Ars – spiega il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone – si è ritenuto opportuno concorrere alla riduzione della spesa pubblica”.

Con il recepimento del decreto Renzi si pone fine a una polemica un po’ stucchevole che ha tenuto banco per settimane intere.

L’ultima ‘sceneggiata’ è di qualche giorno fa, quando il Governo regionale ha presentato il disegno di legge sulla terza manovra finanziaria. Inserendo all’articolo 7 un illegittimo tetto per i dirigenti dell’Ars.

Sono dovuti intervenire anche i docenti universitari per spiegare che la Regione non ha alcun titolo per legiferare sul personale del Parlamento siciliano. Argomento che è demandato al Consiglio di presidenza dell’Ars che, proprio in questi giorni, è impegnato in una trattativa sindacale con il sindacato dei consiglieri parlamentari con all’ordine del giorno la riduzione delle indennità.

Ieri, Costituzione e Regolamento dell’Ars alla mano, il presidente Ardizzone ha stralciato l’articolo 7 del disegno di legge sulla terza manovra finanziaria. E oggi ha annunciato il recepimento del decreto voluto dall’attuale capo del Governo del nostro Paese – Matteo Renzi – che ha introdotto il tetto di 240 mila euro a tutti i dirigenti dello Stato.

Per alcuni dirigenti dell’Ars – gli ‘apicali’ – la ‘botta’ sara forte, perché perderanno tanti, ma tanti soldi.

 

 


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