Sala d’Ercole, delle indennità dei dipendenti si occuperà il Consiglio di presidenza

COM’ERA PREVEDIBILE, L’ARTICOLO 7 DEL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO CROCETTA (LEGGERE TERZA MANOVRA FINANZIARIA DI QUEST’ANNO) E’ STATO STRALCIATO CON MOTIVAZIONI GIURIDICHE INECCEPIBILI DALLA PRESIDENZA DELL’ARS. VIA ANCHE TUTTI GLI ARTICOLI DEL DDL I CUI CONTENUTI NON SONO ANCORA STATI ESAMINATI DALLE COMMISSIONI LEGISLATIVE DI MERITO

La notizia – anche se in questo momento è frammentaria – era nell’aria da qualche giorno, soprattutto dopo l’intervista rilasciata ieri dal professore Salvatore Raimondi al Giornale di Sicilia.

“Regione siciliana e Ars sono amministrazione completamente diverse”, ha detto il giurista. Morale: la Regione non ha alcun titolo per andare a ridurre le indennità dei dipendenti del Parlamento siciliano. Di questo si deve occupare il Consiglio di presidenza dell’Ars, secondo quanto previsto dal regolamento di Sala d’Ercole.

Alla luce di questa semplice considerazione – che dovrebbe essere patrimonio di chi occupa le alte cariche nell’Amministrazione regionale – la presidenza dell’Ars ha stralciato l’articolo 7 della terza manovra finanziaria presentata dal Governo di Rosario Crocetta.

Dovrebbero essere stati stralciati anche altri articoli del disegno di legge: per esempio, gli articoli i cui contenuti non sono stati esaminati dalle Commissioni legislative di merito. Anche in questo caso, si tratta di uno scrupoloso rispetto del regolamento dell’Ars.

Ripetiamo: le notizie in nostro possesso, in questo momento, sono frammentarie: ma dovrebbero essere stralciati tutti gli articoli del disegno di legge che affrontano argomenti che non sono ancora stati esaminati dalle Commissioni legislative di merito.

Tra questi, ad esempio, potrebbe essere stato stralciato l’articolo 20, che affronta il tema delle quote associative, ovvero la partecipazione della Regione ad enti associativi. Quest’articolo potrebbe essere stato stralciati e inviato alla Commissione di merito.

Stessa fine potrebbe toccare all’articolo 24 del disegno di legge, prevede gli esami per le iscrizioni agli albi delle professioni turistiche.

Idem per  l’articolo 27 sulla tutela delle minoranza linguistiche (non solo tale argomento non ha nulla a che vedere con la manovra finanziaria, ma l’argomento è stato più volte oggetto di impugnative).

Potrebbe essersi salvato, invece, l’articolo 28. A parte il comma 1, va detto che il contenuto che va dal comma 2 al comma 42 è stato impugnato dal Commissario dello Stato. Bisognerà capire, adesso, se l’Ufficio del Commissario dello Stato lascerà passare norme che ha già censurato, rimangiandosi quanto ha affermato qualche mese addietro.

Potrebbe essere stato stralciato, invece, l’articolo 36 del disegno di legge che riguarda il Consiglio regionale per i beni culturali e ambientali e per l’identità siciliana: argomento, questo, che non solo non ha nulla a che vedere con la manovra finanziaria, ma che dovrebbe essere prima esaminato dalla quinta Commissione dell’Ars (Cultura e Lavoro).

Idem per l’articolo 37 che interviene sulle mietitrebbie…

A nostro avviso dovrebbe essere stato stralciato anche l’articolo 39 del disegno di legge, che riguarda le cure mediche per gli abitanti degli arcipelaghi siciliani. La materia interessante – l’abbiamo scritto ieri, lo ribadiamo oggi – è interessante. Ma che deve passare prima dalla sesta Commissione legislativa dell’Ars (Sanità).

 

 

 

 


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