Il Comitato per l’ordine e la sicurezza, riunito nei giorni scorsi in Prefettura, ha stabilito che per garantire la sicurezza della magistrata basterebbe la sorveglianza davanti alla propria abitazione, smentendo che la decisione dipenda dallo scandalo sulla gestione dei beni confiscati
Saguto, tolto l’ultimo agente di scorta Rimane vigilanza dinamica sotto casa
«Se gliel’hanno tolta è evidente che hanno ritenuto non ci fossero più le condizioni per mantenergliela». A dirlo è Pasquale Guaglianone, segretario generale di Palermo del sindacato Libertà e sicurezza della Polizia di Stato, a proposito della decisione presa dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, che ha tolto l’ultimo agente di scorta con auto assegnato alla giudice Silvana Saguto. L’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale è tuttora coinvolta nelle indagini su presunti affari illeciti nell’ambito della gestione dei beni confiscati.
Proprio un mese fa il sindacato chiedeva con una nota se fosse necessario il mantenimento di una tale misura di sicurezza nei confronti della magistrata, a fronte dell’attuale periodo di grave crisi economica attraversato dal Paese. «La nostra non fu una vera e propria attivazione – precisa Guaglianone – Ma una semplice richiesta. Non spetta al sindacato giudicare o sollecitare l’operato del Comitato di sicurezza. Ci siamo attenuti a quello che veniva riportato dalla stampa, cioè a quello che veniva fuori dalle inchieste».
Niente scorta, ma ancora sorveglianza davanti casa. Il Comitato stabilisce che alla giudice basti una vigilanza dinamica. E lascia intendere, inoltre, che la decisione di eliminare definitivamente la scorta – sospesa dal Csm, che le ha ridotto anche lo stipendio di due terzi – non sarebbe collegata all’inchiesta avviata dalla procura di Caltanissetta. A prescindere dalle ragioni, tuttavia, già l’anno scorso l’argomento si era trasformato in un vero e proprio caso addirittura in Parlamento.
I senatori di Italia dei Valori Maurizio Romani e Alessandra Bencini, infatti, avevano presentato un’interrogazione per chiedere che le venisse revocata la scorta, alla luce di quanto iniziava a emergere dalle indagini. La sottosegretaria alla giustizia Federica Chiaravoli aveva risposto solo un anno dopo, precisando che malgrado la persistenza di una scorta il livello di sorveglianza era comunque stato ridotto. Alludeva proprio a quell’unico agente con auto non blindata che adesso è stato eliminato.