La protesta è partita da un gruppo di mamme che hanno denunciato la presenza dei roditori nei corridoi e nei bagni del plesso scolastico licodiese. Lo stesso in cui insegna la dimissionaria assessora alla Pubblica istruzione Rosita Borzì. «Non ho visto nulla, ma abbiamo attivato gli uffici», racconta
S. M. di Licodia, topi all’istituto don Bosco «Scuola chiusa in attesa di derattizzazione»
Presenza di topi e rischio di crolli sono i due problemi che nelle ultime ore hanno caratterizzato la vita di studenti e di corpo insegnanti dell’istituto comprensivo don Bosco di Santa Maria di Licodia. Alcune mamme della scuola dell’Infanzia avrebbero riferito che uno o più topolini sarebbero stati notati all’interno dei bagni e dei corridoi. La segnalazione è stata girata ai dirigenti dell’istituto che hanno allertato gli uffici comunali addetti alla derattizzazione. «Io lavoro all’interno della scuola e personalmente non visto nulla – dichiara Rosita Borzì, assessora dimissionaria alla Pubblica istruzione del Comune licodiese – Tuttavia già da oggi gli uffici si sono attivati per eliminare i topi». Ieri gli operai comunali hanno proceduto allo scerbamento dell’area circostante l’edificio principale e per tutta la giornata di oggi il plesso dell’istituto comprensivo don Bosco e quello della materna di via Solferino rimarranno chiusi per la derattizzazione.
Sul sentiero di guerra alcune mamme i cui figli frequentano l’istituto. «Francamente il plesso don Bosco non gode di buona salute – dicono – Oltre ai topi sono troppe le cose che non vanno. Nell’edificio c’è scarsa manutenzione, oltre al problema igienico. Abbiamo visto infiltrazioni d’acqua in alcuni punti della scuola e non ci sentiamo sicure». Nei giorni scorsi il gruppo consiliare La Scelta ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’edifico verificando che «nell’aula magna una porzione del solaio è già crollata e altre vaste aree sono interessate da infiltrazioni di acqua piovana». Anche il consiglio d’istituto della scuola, per voce del suo presidente Francesco Furnari, preoccupato per lo stato in cui versa l’immobile, ha scritto al dirigente Luciano Sambataro: «Non è accettabile che la scuola pubblica frequentata dai nostri figli sia ridotta in queste condizioni e che la dirigenza della scuola si limiti a dare risposte del tipo: “Rivolgetevi all’ufficio tecnico” o “Abbiamo fatto già le segnalazioni a chi di competenza”».
A una riunione tecnica di ieri hanno partecipato il dirigente della scuola Luciano Sambataro, il presidente del circolo d’istituto Francesco Furnari, il responsabile della sicurezza della scuola Nanni Saccone, il vicesindaco Giovanni Buttò e il presidente del consiglio Gabriele Gurgone. Subito dopo l’incontro il responsabile sicurezza ha inibito una parte dell’aula magna e parte dei laboratori a causa della presenza presenza di infiltrazioni d’acqua che potrebbero portare a un improvviso distacco del soffitto. «In attesa degli interventi di ripristino è stato deciso di chiudere – dice Gurgone – Nei prossimi giorni sarà effettuato un accurato sopralluogo tecnico per comprendere quale possa essere il tipo di intervento previsto».