La procura di Catania ha aperto un fascicolo a carico dei rappresentanti legali delle due società proprietarie del complesso immobiliare, del direttore dei lavori e del progettista. L'accusa è di aver violato diverse disposizioni della normativa edilizia
S. Gregorio, sequestrato complesso La Collinetta Case autorizzate per due piani, costruiti quattro
Una trentina di appartamenti, ormai quasi pronti, che sarebbero fruttati circa sette milioni di euro. Ma la procura di Catania fa fatto apporre i sigilli al residence La Collinetta, in viale Europa, nella periferia di San Gregorio di Catania. I magistrati contestano ai costruttori numerose violazioni alla normativa edilizia: su tutte, la creazione di quattro piani – e un sottotetto – in un’area dove il piano regolatore comunale ne prevede al massimo due. E a due piani sono infatti le case del circondario. La procura ha aperto un’indagine a carico dei rappresentanti legali delle due società proprietarie del complesso immobiliare, del direttore dei lavori e del progettista.
Secondo i magistrati, la concessione edilizia sarebbe stata ottenuta in modo illegittimo, e cioè con un trucco: indicando i primi due piani con interrati, sfruttando una pendenza del terreno. Ma, una volta sul posto, gli uomini del Corpo forestale – a cui la procura ha affidato i controlli e il sequestro – hanno potuto verificare come quelli che sulla carta erano solo garage fossero in realtà locali dotati di tutti i comfort di un’abitazione. A partire dagli allacci per acqua, luce, gas, riscaldamenti e scarichi per cucine e bagni. In una delle palazzine, un sottotetto era già stato arredato con soggiorno, cucina e bagno.
Tanto che le stesse agenzie immobiliari incaricate di vendere le case proponevano due distinti appartamenti, ciascuno composto da due piani: una zona giorno al piano terra – quello che avrebbe dovuto essere un garage – e il resto delle stanze al primo piano. Come dimostrato ad agenti e magistrati anche dalle piantine allegate all’annuncio pubblicato su Internet.
Aggiornamento del 26 ottobre 2016
Come comunicato dall’avvocato Ignazio Danzuso all’inizio del mese di maggio 2015 la giudice per le indagini preliminari Marina Rizza, accogliendo l’istanza dei difensori di Franco Dell’Arte, legale rappresentante della Bellarte srl, ha disposto la revoca del sequestro. Gli immobili, di conseguenza, sono rientrati nella disponibilità dei legittimi proprietari.