«Ti ammazzo, devi andartene, altrimenti ti brucio la casa». Soggiogata dal marito-padrone, costretta a dormire in auto per fuggire alla sopraffazione fisica. La donna, sostenuta dalla figlia maggiore, ha trovato la forza di denunciare il coniuge
S.G. La Punta, anni di violenze e minacce alla moglie L’uomo avrebbe tentato di soffocarla col filo del phon
«Ti ammazzo, devi andartene, altrimenti ti brucio la casa». Frasi come questa pronunciate durante i dodici anni di violenze e vessazioni contro la moglie, che ha trovato poi la forza di denunciare. È con queste accuse che il 70enne R.E. è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri della stazione di San Giovanni La Punta (in provincia di Catania), indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Secondo le indagini coordinate dal pool di magistrati, l’uomo – spesso ubriaco – avrebbe picchiato regolarmente la moglie con schiaffi e pugni, lanciandole addosso suppellettili e colpendola alla testa con oggetti di vario tipo.
Costretta a lavorare per mantenere il marito-padrone, dal 2006 la donna ha passato molte notti, anche in pieno
inverno, a dormire in auto, pur di non essere sopraffatta dalla violenza del coniuge che l’avrebbe più volte minacciata di morte anche con l’uso di coltelli.
Un’escalation di violenza fino a essere quasi soffocata con il filo dell’asciugacapelli perché una sera, tornata stanca dal lavoro, si sarebbe seduta per riposare invece di preparare subito la cena. La donna, sostenuta dalla figlia maggiorenne, ha trovato il coraggio di denunciare il marito ai carabinieri, fornendo agli inquirenti molti elementi.