S.G. Galermo, anagrafe ferma per un alveare «Chiesta rimozione per ripristino delle linee»

Niente «prato verde come il mare» e «nettare da rubare da un melo». Le api a Catania sono lontane parenti di quelle create per il cartone animato giapponese degli anni ’70. Ai piedi dell’Etna preferiscono di gran lunga le tubazioni del quartiere periferico di San Giovanni Galermo, dove hanno costruito un alveare della discordia che, di fatto, impedisce da giorni ai tecnici della Telecom di ripristinare la linee dell’ufficio Anagrafe di via don Minzoni 26. Per ricostruire la vicenda bisogna andare indietro nelle settimane fino alla fine di maggio, quando si interrompe il servizio all’interno dell’agenzia decentrata del Comune di Catania per l’apertura di un cantiere

La comunicazione per gli utenti arriva attraverso un avviso cartaceo esposto all’ingresso: «A causa di contingenti problematiche tecniche – si legge nel foglio – legate al collegamento in rete del nuovo programma anagrafico, che non consentono il corretto funzionamento delle apparecchiature informatiche, lo sportello della quarta circoscrizione rimarrà chiuso al pubblico e tempestivamente riaperto appena possibile». Per il disbrigo di pratiche, richiesta di certificati e quant’altro, la direzione Servizi demografici invita gli utenti a recarsi allo sportello di via Galermo 254. 

Ma cosa impedisce il collegamento del nuovo programma? Il nodo della questione è legato ai lavori per la messa in opera delle fibra ottica, che consentirebbe l’utilizzo del nuovo software. L’operazione, avviata su larga scala alla fine del 2016, rientra nel programma di Tim e Comune di rendere disponibili i collegamenti veloci alla rete per 127mila abitazioni entro il 2018. Durante il cantiere nei pressi di via Minzoni però, secondo quanto denunciato dal consigliere comunale Giuseppe Catalano, sarebbe stata tranciata una parte della linea internet. «Abbiamo informato della vicenda l’assessore al Decentramento e anagrafe Nuccio Lombardo che ha inviato i tecnici per risolvere il problema – racconta Catalano a MeridioNews -. Dopo che è stato individuato il punto su cui intervenire, all’interno di un terreno di proprietà del Comune, dentro alle tubazioni è stato trovato un alveare». Il nido delle api però non può essere rimosso dai tecnici della Telecom e a intervenire potrebbe essere la direzione Ecologia

Inizia così un labirinto di burocrazia che, come spesso accade, ha fatto inceppare la macchina amministrativa. «Abbiamo informato della vicenda l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata – prosegue Catalano – ma nonostante siano passati diversi giorni ancora non è intervenuto nessuno». Oltre il danno c’è la beffa per migliaia di cittadini del quartiere periferico della città che «attendono una risposta e, come sempre, pagano il fatto di abitare in una colonia di Catania». La soluzione tuttavia non si intravede all’orizzonte e potrebbe rischiare di diventare ancora più complicata. «Non ho notizie di questa storia – replica l’assessore Rosario D’Agata a MeridioNews – In questi casi non sono nemmeno sicuro che possa trattarsi di un lavoro di nostra competenza. Magari bisognerebbe informare i vigili del fuoco».

In realtà anche i pompieri potrebbero essere esentati dal compiere questo tipo di operazione di rimozione. Possibile per loro solo quando, per esempio, non c’è possibilità di isolare i locali all’interno dei quali c’è il nido o quando ci sono persone nei dintorni e non possono essere allontanate. In una moltitudine di casi differenti bisognerebbe affidarsi a ditte private o ad apicoltori al fine di tutelare gli animali

Dario De Luca

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