Dopo il liceo Enrico Fermi è toccato all'istituto Lorenzo Milani di Paternò. Lo stesso che ha ospitato un evento culturale con la presenza della presidente della commissione nazionale antimafia. I malviventi hanno portato via 12 computer. Al vaglio degli inquirenti le immagini del sistema di video sorveglianza
Rubati pc in scuola che ha ospitato Rosy Bindi Possibile l’ipotesi di un furto su commissione
Ennesimo furto ai danni di una scuola di Paternò. L’ultimo colpo era stato messo a segno soltanto una settimana addietro, ai danni del liceo scientifico Enrico Fermi. I ladri portarono via otto computer. Stavolta a essere colpito è stato l’istituto comprensivo Don Lorenzo Milani, da dove sono stati portati via 12 computer.
Ancora da ricostruire l’esatta dinamica del furto. I carabinieri stanno svolgendo le indagini, e nella tarda mattinata di ieri, hanno effettuato un accurato sopralluogo all’interno dell’edificio alla ricerca di elementi utili per riuscire a identificare gli autori del colpo. Un impulso maggiore potrebbe arrivare dalle immagini del sistema di video sorveglianza, che saranno visionate nelle prossime ore.
Secondo la prima ricostruzione degli investigatori i malviventi sarebbero entrati dall’interno dell’auditorium, una struttura attigua alla scuola. E dove domenica sera era stata ospitata una manifestazione culturale che aveva registrato la presenza della presidente della commissione nazionale antimafia Rosy Bindi. Proprio sfruttando questa iniziativa, il ladro potrebbe essersi introdotto dentro i locali in attesa che l’evento finisse.
Una volta entrato nell’istituto, avrebbe aperto alcune finestre che danno in un’area verde che si trova nella zona perimetrale della scuola. Da qui è possibile accedere attraverso un grosso buco nella recinzione, dal quale con ogni probabilità sarebbe entrato il resto della banda. I ladri avrebbero lavorato per l’intera notte. Non è ancora chiaro il perché il sistema d’allarme non sia entrato in funzione. Anche per questo colpo, cosi come per quello di una settimana fa, gli inquirenti ritengono che si tratti di un furto su commissione. Il valore della refurtiva ammonterebbe a circa 5mila euro.