Grande successo di pubblico - soprattutto under 30 - per il film Baci Rubati proiettato ieri sera, un risultato che ha sorpreso persino il curatore, il giornalista Gian Mauro Costa che spiega così la massiccia presenza dei più giovani: «Il poco interesse per la cultura dipende dalla scarsa qualità che viene offerta»
Rouge et Noir, 400 persone in fila per Truffaut «Exploit è prova che giovani non sono apatici»
«Possiamo dire che è un risultato storico per Palermo: una fila così per un film del genere non si vedeva dagli anni ’70. Neppure in ambito nazionale mi risultano cineclub così frequentati». Quando ha ideato la rassegna cinematografica Supercineclub al Rouge et Noir, chissà se il giornalista e scrittore Gian Mauro Costa immaginava il pienone per Baci rubati, una pellicola del 1968 diretta dal regista francese Francois Truffaut. Insomma: film d’autore, la Nouvelle Vague che riempie la sala di un cinema in centro storico più di Ficarra e Picone, oltre 400 persone ordinatamente in fila un lunedì sera per un film in lingua originale (coi sottotitoli). Come si spiega, in questi magri tempi per la cultura, considerando soprattutto che era preponderante l’affluenza di under 30?.
«Prima di cercare di spiegarcelo godiamone – afferma Costa -. Sono situazioni che fanno capire come i giovani non sono apatici e poco reattivi, che poi è il modo con cui vengono spesso descritti, e invece l’eventuale scarso interesse per la cultura dipende dalla scarsa qualità che gli viene offerta. Musica, cinema e letteratura toccano sicuramente i giovani. Possono esserci fattori secondari: la scelta della lingua originale, dato che i giovani si sentono cittadini del mondo; la scelta politica del prezzo agevolato che permette di guardare film di qualità con solo tre euro; la selezione in sé delle pellicole che va avanti e indietro, non rassegne tematiche o monografie; il valore aggiunto delle presentazioni prima del film, con ospiti sempre diversi non sempre accademici ma comunque appassionati».
Negli scorsi appuntamenti il pubblico era già piuttosto numeroso (scene simili si erano viste solo con L’inquilino del terzo piano di Roman Polanski), ma l’exploit francese in parte ha sorpreso. «Al contrario di altri autori della Nouvelle Vague, Truffaut ha ancora oggi una certa freschezza perchè predilige parlare dei sentimenti – continua il giornalista -. Film intrisi di ideologia probabilmente sarebbero stati condannati dal pubblico, invece nelle vicende di Baci Rubati ci si può rispecchiare. In fondo il fil rouge della rassegna è proprio quello delle emozioni. Quando è partita questa esperienza non volevamo un’operazione nostalgica, destinata soltanto ai sopravvissuti. Ci abbiamo lavorato, all’inizio le cose non stavano così, il pubblico era meno numeroso e gli adulti più presenti».
Tra i prossimi appuntamenti di Supercineclub altri grandi registi come Steven Spielberg, Billy Wilder, John Carpenter. Ma il Rouge et Noir non si limita al cineclub. «Possiamo dire di essere una realtà culturale molto viva – conclude Costa – grazie anche al piccolo staff di collaboratori. Realizziamo anche presentazioni di libri e stiamo pensando a una serie di appuntamenti sulla musica».