Roma ‘stoppa’ la gestione commissariale di Bellolampo. E’ un alt anche per Marco Lupo

LO PREVEDE UN ATTO PARLAMENTARE PRESENTATO DAL MOVIMENTO 5 STELLE E INSERITO NE DECRETO MILLEPROROGHE. E’ LO STOP A UNA GESTIONE DALLA MOLTISSIME OMBRE E DALLE POCHISSIME LUCI CHE DURA DA VENT’ANNI. SI METTE PURE LA PAROLA FINE AL COMMISSARIO PER L’EMERGENZA RIFIUTI. LA SODDISFAZIONE DEI GRILLINI DELL’ARS

Il Movimento 5 Stelle assesta un colpo durissimo al sistema di potere che, da vent’anni, ha fatto il bello e il cattivo tempo nella discarica di Bellolampo, a Palermo, che è una delle grandi vergogne del nostro Paese. Il simbolo di come non si gestiscono i rifiuti. Lo “stop” a questa vergogna nazionale porta la firma della parlamentare grillina della Camera dei deputati Claudia Mannino (nella foto, a sinistra), non a caso palermitana.

Si tratta di un emendamento al decreto Milleproroghe. Se il provvedimento non verrà stravolto, la gestione dei rifiuti, a Palermo – ma anche nel resto della Sicilia – potrebbe finalmente cambiare. Già, la Sicilia. Perché l’emendamento pone fine anche al ‘regno’ incontrastato di Marco Lupo, l’uomo che negli ultimi anni, passando indenne dai Governi di centrodestra a quelli di centrosinistra, ha garantito tutto il vecchio e discutibile sistema dei rifiuti in Sicilia, imperniato – lo ricordiamo – sulle discariche.

“L’emendamento – afferma Claudia Mannino – mette fine ad un imbarazzante conflitto d’interessi che ha come protagonista il dirigente regionale, Marco Lupo, il quale ricopre anche l’incarico di dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti all’assessorato al Territorio e Ambiente. Riporta, soprattutto, ad una gestione ordinaria dei rifiuti. Sono 20 anni, infatti, che siamo in regime straordinario, cosa inaccettabile e che tiene sempre le porte spalancate a qualsiasi nefandezza”.

In realtà, Marco Lupo non è un dirigente regionale vincitore di concorso. E’ diventato dirigente regionale dopo essere stato consulente dell’ex Ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Dopo la lunga parentesi romana, Lupo è passato in Sicilia. Per lui la politica non si è formalizzata con i ‘colori’. Dal centrodestra al centrosinistra di Raffaele Lombardo. Poi ricornfermato dal ‘Rivoluzionario’ presidente Rosario Crocetta, quello del Muos di Niscemi diventato uno “strumento di pace”, quello dell’acqua che in Sicilia avrebbe dovuto essere pubblica ed è ancora nelle mani dei privati e, in ultimo, quello della sanatoria edilizia.

“Già qualche mese fa – continua Claudia Mannino – avevamo provato a fermare la gestione commissariale dei rifiuti a Palermo, trovando però l’opposizione delle altre forze politiche. Adesso siamo riusciti a far approvare un emendamento al decreto Milleproroghe per bloccare questa barbarie. Vogliamo poi sapere come sono stati spesi i soldi stanziati nei mesi precedenti, in particolare per l’avvio del terzo step della raccolta differenziata, oltre che per il completamento della vasca 4 e 6 dell’impianto di Bellolampo. La nostra Regione non può più perdere tempo: deve cambiare rotta verso una strategia di rifiuti zero”.

A queste e ad altre domande dovrebbe rispondere il dottor Marco Lupo, passato indenne dal Governo Lombardo al Governo Crocetta. Insomma, il Movimento 5 Stelle ha fatto quello che avrebbe dovuto fare la sinistra siciliana di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia già durante la gestione del Governo Lombardo.

Invece la ‘sinistra’ di Cracolici e Lumia – quella che ha ‘stoppato’ il referendum interno al PD siciliano che avrebbe dovuto lasciare decidere ai iscritti e militanti del PD se stare o meno nel Governo Lombardo – non has bloccato la vecchia gestione dei rifiuti targata Governo Belusconi-Ministro Stefania Prestigiacomo. E ha confermato addirittura Marco Luipo ai vertici del sistema discariche-rifiuti in Sicilia. 

Per tornare ad una gestione ordinaria dei rifiuti e a superare il conflitto di interessi nella gestione commissariale, Claudia Mannino aveva presentato pure un ordine del giorno, che però non ha avuto finora seguito e che impegnava il Governo a far sì che l’individuazione e la nomina del commissario si fondasse esclusivamente su comprovati criteri di esperienza e capacità e ad adottare ogni idoneo provvedimento volto a privilegiare il completamento e/o la realizzazione dell’impianto di selezione di Partanna Mondello, dell’impianto di trattamento degli sfabricidi dell’edilizia e dell’impianto di trattamento del percolato, previsti all’interno della discarica di Bellolampo.

Soddisfatti per il “sì” della Camera anche i deputati M5S all’Ars.

“Da anni – afferma Giorgio Ciaccio – il Movimento in Sicilia denuncia una gestione straordinaria dei rifiuti volta soltanto a bypassare norme stringenti in questo settore. Questo modo di operare ha portato solo ed esclusivamente a disastri uno dietro l’altro. Non si ha una visione a lungo termine della gestione dei rifiuti, se non quella di una distruzione termica. A questo il Movimento in Sicilia, e non solo, urla il suo chiaro e secco no”.

I disastri non stanno soltanto in una discarica – quella di Bellolampo – stracolma di rifiuti, che già da anni dovrebbe essere chiusa. I disastri si configurano nel percolato che ha inquinato una parte della falda idrica del capoluogo dell’Isola e il mare del tratto di costa dell’Acquasanta, a Palermo. E si configurano, anche, nell’incendio di Bellolampo dell’estate del 2012 del quale non si è saputo più nulla.


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