La sezione fallimentare del tribunale di Catania ha disposto il sequestro dei beni mobili, immobili e dei conti correnti della società. All'inizio della settimana, i pubblici ministeri Regolo, Aliotta e Molè hanno chiesto il fallimento del gruppo
Roberto Abate spa, ordinato sequestro di patrimonio Procura di Catania chiede il fallimento della società
La sezione fallimentare del tribunale di Catania ha disposto il sequestro del patrimonio della Roberto Abate spa, colosso della grande distribuzione isolana. A dare la notizia è il giornale online Corriere etneo, secondo il quale sono stati anche sequestrati tutti i beni mobili, immobili e i conti correnti della società. Il tribunale sta inoltre prendendo in esame, proprio in questi giorni, la richiesta di fallimento del gruppo avanzata nel corso dell’udienza di lunedì dai pubblici ministeri Fabio Regolo, Fabrizio Aliotta e Rosaria Molè. Il tutto avviene dopo che, come raccontato da MeridioNews, il gruppo Abate spa ha presentato una richiesta di ammissione al concordato preventivo. Vale a dire un modo per ripianare una situazione debitoria sotto lo sguardo vigile dell’amministrazione giudiziaria.
In base a quanto verificato dai magistrati, però, le disponibilità liquide risulterebbero troppo basse (oltre 900mila euro) visti gli introiti derivanti dalla vendita del centro commerciale Etnapolis (adesso della banca d’affari statunitense Morgan Stanley) e della maggior parte dei supermercati a Ergon, gruppo Arena e gruppo Rocchetta. Nei confronti del gruppo Abate sarebbero state avanzate, sostiene sempre il Corriere etneo, nove richieste di fallimento. A vigilare sull’intera società per azioni, fino a questo momento, è stato il collegio dei sindaci: interamente composto da professionisti dello studio di Antonio Pogliese, padre del sindaco di Catania Salvo Pogliese, finito nelle scorse settimane agli arresti domiciliari con diversi suoi collaboratori.