Ritorna all’Ars il disegno di legge sulle coppie di fatto Sarà la volta buona per vararlo o finirà di nuovo in soffitta?

La Sicilia, anzi, il Parlamento siciliano torna a discutere del disegno di legge sulle coppie di fatto. Ci ha provato la scorsa legislatura. Ma appena il provvedimento stava per arrivare a Sala d’Ercole, è scoppiato un mezzo parapiglia. Così non se n’è fatto nulla. 

Adesso la politica siciliana ci riprova. Ieri la Commissione Affari istituzionali dell’Ars ha approvato il disegno di legge sull’istituzione del Registro per le unioni civili. 

«Un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanità», commenta la cofirmataria del testo di legge, la deputata Movimento 5 Stelle, Claudia La Rocca, che cita la famosa frase dell’astronauta Neil Armstrong per esprimere soddisfazione a seguito dell’approvazione del testo di legge che prevede norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. 

La parola, adesso, dovrebbe passare a Sala d’Ercole. Il condizionale è d’obbligo, perché  quando all’Ars si tocca questo argomento, non si capisce perché, tutto diventa difficile, come conferma Pino Apprendi, il parlamentare del Pd che, nella scorsa legislatura ha provato in tutti i modi a far approvare questo disegno di legge: 

«Ogni anno il giorno dopo il gay pride scoppia la voglia di fare una legge sulle coppie di fatto, tutti si dichiarano a favore, a parole. Ben sei disegni di legge sulle unioni civili e coppie di fatto giacciono all’Ars. La scorsa legislatura il disegno di legge da me presentato, insieme ad altri deputati, anche del centrodestra, malgrado esitato positivamente dalla Commissione Affari istituzionali, fu osteggiato in aula e tornò in Commissione dove fu bocciato. Ora tutti hanno voglia di coppie di fatto, ma non basta depositare un disegno di legge, bisogna fare la legge. Il mio disegno di legge, sostenuto dal comitato Esistono i diritti, aveva raccolto quasi mille firme ed è stato ripresentato da Antonello Cracolici».

«Quando si parla di ‪diritti civili – aggiunge Claudia La Rocca – sembra che si parli sempre di qualcosa di non prioritario, se non di superfluo. Non si pensa mai che i diritti civili riguardano la quotidianità di persone, diritti che, nella realtà dei fatti, non sono scontati per tutti. Ancora nei nostri giorni non tutti hanno la possibilità di essere se stessi, di non essere discriminati ed ostacolati nel raggiungimento della propria felicità, come vorrebbe la Costituzione».

Sulle coppie di fatto interviene anche un altro parlamentare grillino di Sala d’Ercole, Salvo Siragusa. Che spiega: «Oggi la Regione siciliana è protagonista di un’azione importante verso il riconoscimento di quei diritti che sono basilari nella convivenza sociale e civile come quello della libertà di amare. Con l’approvazione in Aula la nostra Regione si porrà all’avanguardia su questo tema, anche se ancora molta strada si deve fare affinché i diritti delle coppie di fatto vengano pienamente riconosciuti. Ogni viaggio comincia con un primo passo e siano orgogliosi di avere contribuito a questo in Sicilia».

Le cronache registrano anche una dichiarazione del parlamentare regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli: «L’approvazione in Commissione del disegno di legge sulle unioni civili è un primo passo per il riconoscimento di diritti non ancora garantiti. Il testo contiene molte delle proposte che ho elaborato, proprio all’inizio della mia esperienza in Regione, con il contributo fondamentale del coordinamento Palermo Pride. L’auspicio è che il 2015 sia l’anno dei diritti e quindi mi auguro che questo provvedimento, insieme con altri che ho scritto, vengano approvati dall’Ars». 


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